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Non troppo bene

Il primo giorno nel mondo dei grandi… ehm…

Non fraintendetemi, l’università è bella, la struttura spacca, i compagni di corso sono simpatici (purtroppo quasi tutti juventini), i professori sembrano molto competenti. Ma...

In realtà non troppo bene.

Non fraintendetemi, l’università è bella, la struttura spacca, i compagni di corso sono simpatici (purtroppo quasi tutti juventini), i professori sembrano molto competenti e il primo giorno è servito più che altro per darci un’idea generale di come sarà quest’anno, di cosa studieremo e di come (probabilmente) saremo alla fine di questo percorso.

I problemi sono stati di natura, per così dire, ambientale.

L’università è a Milano, più precisamente in zona Bicocca, questo significa che la stazione a cui devo arrivare è Greco Pirelli, per poi dover camminare per una ventina di minuti verso il mio istituto, in cui le lezioni iniziano alle 9 in punto. E già qui cominciano i problemi.

L’unico treno utile alla mia causa è quello di 7:02 per Milano Centrale che però, purtroppo, mi fa arrivare a destinazione ben un’ora e dieci in anticipo rispetto all’apertura dei cancelli della scuola. Non bene.

Salendo sul treno, nella fretta, mi è poi caduto dallo zaino il libro che la mia ragazza mi ha regalato per il compleanno, finendo sotto il vagone e diventando irraggiungibile. Ancora non bene.

Tra un’imprecazione e l’altra arrivo a scuola e, dopo un’ora passata a passeggiare intorno al centro commerciale della zona, giungo finalmente in classe, bello pulito e profumato. No non è vero, l’agitazione mi ha fatto sudare le proverbiali 7 camicie, peccato però che con me ne avessi solo una, che purtroppo aveva degli aloni sotto le ascelle grossi come delle paludi. Di nuovo non bene e non profumato.

La giornata è proseguita meglio (anche perché fare di peggio non era fisicamente possibile), senza contare ovviamente il caffè espresso pagato 1.70€ in un bar della zona giustificato con i lapidari versi “la qualità si paga”.

Oggi è stato il primo giorno di tanti e da qui, spero, sarà tutta in discesa e so che davanti a me, sfighe a parte, si è aperto un portone enorme che inevitabilmente determinerà il mio futuro, il mio
lavoro e più di tutto la mia vita. Da oggi tutto è nelle mie mani.

Sono certo che domani andrà meglio, il peggio è passato.

Da oggi inizia una nuova vita, con magari un po’ di deodorante in più rispetto al passato.

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