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L'indagine

In Lombardia 327mila camion ante Euro4: Bergamo la provincia che ne ha meno

Emerge da un'elaborazione dell'Osservatorio sulla Mobilità sostenibile dell'Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici sulla base degli ultimi dati Aci

Il 45,8% degli autocarri circolanti in Lombardia è Euro 0, 1, 2 e 3: è quanto emerge da un’elaborazione dell’Osservatorio sulla Mobilità Sostenibile di Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) sulle più recenti informazioni di fonte Aci.

Complessivamente sulle nostre strade si muovono 714.338 autocarri, 327.336 dei quali appartenenti alle categorie di emissione più inquinanti: si tratta di veicoli immatricolati prima del 2006, mentre quelli Euro 4, 5 e 6 sono 387.052 (il 54,2%).

In Lombardia la provincia con la maggiore percentuale di autocarri ante Euro 4 è Sondrio (55,9%), seguita da Pavia (54,3%), Mantova (52,1%), Lodi (48,5%), Varese (47,8%), Como e Cremona (ex aequo con il 47,1%), Monza e Brianza (46,3%), Lecco (44,8%), Milano (44%), Brescia (43,9%) e Bergamo (40,8%).

A livello nazionale, su un totale di 4,8 milioni di autocarri circolanti, quelli che appartengono alle categorie di emissione Euro 0, 1, 2 e 3 rappresentano la maggioranza e sono 2,7 milioni, pari al 56,6% del totale.

Gli autocarri Euro 4, 5 e 6 sono invece 2,1 milioni, e cioè il 43,4% del totale.

Dati che confermano che vi è ancora in circolazione nel nostro Paese una massa di autocarri particolarmente vecchi. Questa situazione impone la necessità di mettere in pratica una serie di accorgimenti e comportamenti virtuosi per rendere più ecocompatibili i trasporti su strada, come ad esempio sottoporre periodicamente tutti gli autoveicoli alle revisioni obbligatorie per legge, agli interventi di manutenzione e ai controlli sullo stato di usura e di pressione di gonfiaggio dei pneumatici, che hanno una notevole influenza sul consumo di carburante di un veicolo e quindi sulle sue emissioni di CO2.

Inoltre, una soluzione eccellente per migliorare l’impatto ambientale di tutti gli autoveicoli, sottolinea Airp, è l’impiego di pneumatici ricostruiti. La ricostruzione dei pneumatici, infatti, è un’attività dalle forti valenze ecologiche in quanto consente non solo di abbattere in maniera consistente le emissioni di CO2 rispetto alla produzione di un pneumatico nuovo, ma anche di allungare la vita dei pneumatici e di ridurre in modo considerevole il flusso del loro smaltimento nell’ambiente.

 

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