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Il riconoscimento

Medaglia d’oro al valor civile per Fiorenzo: salvò un bimbo che stava annegando

Nell'agosto del 2014 a Savona si tuffò in mare per soccorrere il piccolo: in quell'occasione morì il cognato che si era impegnato insieme a lui per riportarlo a riva.

L’11 agosto 2014 a Savona, senza pensarci due volte, si tuffò in mare per salvare un bambino di 8 anni di origine marocchina che stava rischiando di annegare: per questo motivo venerdì 4 ottobre il prefetto di Bergamo Elisabatta Margiacchi, alla presenza del sindaco di Alzano Lombardo Camillo Bertocchi, conferirà a Fiorenzo Pacchiana la Medaglia d’Oro al Valor Civile conferitagli con decreto del Presidente della Repubblica.

“Con coraggiosa determinazione e generoso slancio altruistico – si legge nelle motivazioni -, unitamente a un’altra persona, si tuffava in mare in soccorso di un bambino in grave difficoltà. Nel corso dell’intervento di salvataggio prestava soccorso anche all’altro soccorritore che, colto da malore, perdeva tragicamente la vita. Splendido esempio di incondizionato amore per il prossimo e di umana solidarietà”.

L’altro soccorritore che perse la vita era il cognato di Fiorenzo, Massimo Barlacchi: fu lui il primo a tuffarsi in mare, attirato dalle urla disperate di alcune donne che stavano assistendo alla scena.

In quel momento le condizioni erano proibitive: il mare molto mosso e la vicinanza agli scogli erano pericolosissimi per tutti.

Massimo aveva già raggiunto il bambino quando è arrivato Fiorenzo che, in pochi istanti, ha capito che qualcosa non andava: in un’intervista rilasciata all’epoca al quotidiano “Il Giorno”, Fiorenzo raccontò di come avesse appena preso il bambino sotto la spalla quando, sfinito, chiese al cognato di dargli una mano, senza ottenere risposta.

Dopo averlo tenuto a galla per un po’, anche Fiorenzo fu costretto a lasciarlo, per non rischiare di annegare e di finire contro gli scogli: poco dopo, però, l’intervento di bagnini e della motovedetta della capitaneria di porto completarono il salvataggio mentre per il cognato Massimo, colto da malore, non ci fu nulla da fare.

(foto Ivg.it)

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