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Cos’è il Satsuma Miyagawa? È il lime dei mandarini ed è il loro momento

Hanno caratteristiche organolettiche che si avvicinano agli agrumi ma si differenziano per colore e sapore

Conoscete i Satsuma Miyagawa? Di primo acchito forse il nome non vi dice molto, ma con ogni probabilità li avete già visti e assaggiati: sono mandarini di colore verde con origini orientali tipicamente reperibili a inizio autunno.

Hanno caratteristiche organolettiche che si avvicinano agli agrumi ma si differenziano per il colore giallo verdastro e per il sapore acidulo che ben si equilibra con la freschezza che si sprigiona appena si mordono.

La raccolta dei Satsuma Miyagawa comincia a metà settembre e termina a fine ottobre: siamo ai primi arrivi e, come sempre, anticipano la campagna commerciale delle clementine.

Ha origini molto probabilmente cinesi, anche se la prima traccia della sua esistenza giunta fino a noi si registra in Giappone che ne è il maggior produttore di questo agrume. Pur essendo frutti della tradizione gastronomica del Paese del Sol Levante, sono ampiamente coltivati anche in Sudafrica, India, America e Italia, in Sicilia, Basilicata e Calabria, che è la regione in grado di offrire i quantitativi maggiori. La qualità è buona, i volumi ben calibrati in base alle richieste e i prezzi si attestano entro valori normali rispetto alla storicità degli andamenti commerciali.

Ricchi di proprietà per la salute e il benessere, sono una buona fonte di vitamina C, ma contengono anche potassio, calcio e fosforo. Inoltre, grazie a numerosi flavonoidi, volgono una preziosa funzione antiossidante: sono alleati contro i disturbi dovuti a stress ossidativo, come infiammazioni croniche, invecchiamento precoce dato da radicali liberi e varie forme tumorali.

Secondo alcune ricerche, il consumo regolare di agrumi come il Satsuma Miyagawa ridurrebbe il rischio di contrarre alcune forme cancerogene, specie il tumore colonrettale, quello esofageo, quello dello stomaco, ed infine un altro disturbo letale come l’infarto.

Non è tutto: distendendo il sistema nervoso, concorrerebbero a conciliare il sonno.

In cucina possono essere consumati al naturale oppure per preparare crostate, mostarde, marmellate e plum-cake. In alternativa, sono ottimi per accompagnano con successo piatti a base di crostacei, anche crudi.

Un consiglio: la buccia rappresenta una sorta di regola d’oro da seguire quando ci si appresta a consumare il Satsuma Miyagawa: deve essere priva di ammaccature.

Dando uno sguardo più in generale al mercato, aumenta la disponibilità di clementine spagnole. Il loro livello qualitativo può ancora migliorare e le quotazioni sicuramente dovranno calare.

Prosegue l’offerta di fichi d’India, per i quali si registrano consumi stabili: per gli amanti della specie è questo il momento per acquistarli.

C’è ancora un’abbondante disponibilità di pesche e nettarine, con prezzi vantaggiosi per il consumatore.

È ancora particolarmente significativa la presenza di susine: la merce reperibile è di buona qualità e si tratta di nuovi raccolti che garantiscono grandi pezzature e livelli qualitativi superiori rispetto alle scorse settimane.

Per l’uva da tavola al momento la varietà principale è l’Italia e l’areale produttivo in grado di garantire gli approvvigionamenti più cospicui è la Sicilia. La forbice dei prezzi è abbastanza ampia a seconda del colore e della pezzatura degli acini. Sono disponibili anche la varietà Pizzutella, l’uva nera da tavola e quelle senza semi.

Ci troviamo nel periodo clou per l’uva da vino: aumentano i quantitativi disponibili, il grado zuccherino e quindi anche il grado alcolico che avrà il prodotto finale.

Altro protagonista del momento è il melograno, alleato contro i malanni di stagione, reperibile in volumi crescenti sulla piazza.

È finita la stagione dell’anguria, mentre è ancora possibile acquistare varietà tardive italiane e francesi di meloni super-selezionati e acquistabili a un prezzo congruo.

Passando al comparto orticolo, si evidenziano quotazioni particolarmente vantaggiose per i fagiolini di tipo Boby, mentre sono in contrazione quelle dei finocchi: nel primo caso i volumi sono maggiori, mentre per i secondi si tratta di un assestamento.

Il costo dei peperoni italiani e spagnoli si posiziona entro la media, mentre quelli olandesi sono più cari. In questi giorni gli esemplari gialli hanno prezzi più sostenuti rispetto a quelli rossi per una questione di disponibilità di prodotto.

Sono stabili le zucchine, anche locali, mentre è confusa l’offerta del basilico: molti produttori locali non hanno più prodotto e non c’è ancora quello di altri areali produttivi.

Per concludere, aumenta l’offerta dei cavolfiori, che funge da calmiere dei prezzi: è buona la disponibilità ma l’attenzione dei consumatori non entusiasma. E

conomicamente valgono maggiormente i broccoletti verdi perché siamo agli inizi della stagione e non c’è molto prodotto.

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