• Abbonati
Beneficenza

Gli atalantini di Ossanesga finanziano le cure per Matteo, 17enne autistico

I fondatori del gruppo nerazzurro del quartiere di Valbrembo hanno destinato il ricavato della trasferta di Parma al giovane che sta cercando la cura migliore per tornare a sorridere

“Il ricavato della trasferta di Parma di domenica è stato devoluto in beneficenza a Matteo”. L’annuncio pubblicato sulla pagina Facebook dell’Atalanta Club Oratorio Ossanesga è di quelli che riempiono il cuore e danno speranza.

I fondatori del gruppo nerazzurro del quartiere di Valbrembo, nato lo scorso marzo, si sono resi protagonisti di una lodevole iniziativa per aiutare un ragazzo di 17 anni che sta cercando la cura migliore per tornare a sorridere.

“Due settimane fa abbiamo visto in tv la mamma di Matteo che raccontava la storia di suo figlio e abbiamo pensato che nel nostro piccolo avremmo potuto fare qualcosa per aiutarlo – spiega Giulio Bassani, vice presidente del gruppo – . Così io e il presidente, don Carlo Caccia, abbiamo deciso di destinare il denaro extra della trasferta di Parma e quello della lotteria che organizziamo per ogni viaggio. Non è molto, ma è fatto con il cuore”.

Matteo è un ragazzino di 17 anni di Bergamo – racconta la madre in un messaggio inviato al gruppo – . Quando aveva due anni ha, improvvisamente, smesso di parlare. Ha cominciato a parlare a cinque anni. All’età di sei anni gli è stata diagnosticata una grave forma di autismo, un disturbo ossessivo compulsivo e un ritardo mentale.

A sette anni è stato ricoverato al Bosisio Parini, dice gli è stata diagnosticata, una psicosi attiva con allucinazioni uditive. Ha cominciato una terapia farmacologica molto pesante. Da allora non è più riuscito a frequentare la scuola in maniera continuativa, ma solamente per poche ore la settimana.

Ad oggi Matteo non è autonomo in nessun modo. Il suo futuro, se non cambia qualcosa, è di finire in un istituto. Io e suo padre stiamo lottando affinché questo non avvenga. Vorremmo che Matteo, rimanesse nella sua casa che conosce e che ama.

Per riuscire a realizzare questi sono necessarie cure molto costose. Abbiamo trovato una clinica in Svizzera, a Ginevra, dove , attraverso esami specifici e, successivamente, con una dieta personalizzata molto bambini e ragazzini sono migliorati tantissimo. Noi ci vorremmo tanto provare.

Associando a questa clinica uno psichiatra che lo segua in tutto il percorso. Tutto è privato e molto costoso. Io ho dovuto abbandonare il lavoro già dieci anni fa per seguirlo, poiché necessita di un’assistenza continuativa.

Da ormai cinque anni vive chiuso in casa, non vede e non parla con nessuno. Matteo ha sempre sofferto nella sua vita, per una volta vorrei vederlo un po’ sereno. E magari vederlo persino sorridere. Grazie di cuore a tutti quelli che visiteranno la nostra raccolta fondi “Dona una speranza a Matteo” e potranno aiutarci”.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI