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Si dice che...

Aeroporto: per il dopo Bruni spunta il nome di Ravasio

Per giovedì della prossima settimana, 26 settembre (salvo rinvii) è convocato il Consiglio di amministrazione della Sacbo

Per giovedì della prossima settimana, 26 settembre (salvo rinvii dell’ultim’ora) è convocato il Consiglio di amministrazione della Sacbo, la società aeroportuale di Bergamo.

Il primo Cda dopo la morte del presidente Roberto Bruni. È facile intuire che l’attenzione, sarà concentrata sul futuro dell’aeroporto, su chi sostituirà l’ex sindaco di Bergamo. Ma non si tratta solo di scegliere un nome, si tratta, con questa nomina, di impostare un domani che non è più derogabile con scelte vitali per lo scalo orobico: alleanze con Milano, con gli aeroporti del Nord Est, o ancora una gestione in solitaria?

La partita si gioca  chiamando in causa i tanti soggetti coinvolti e che fanno parte della compagine sociale. A loro spetta il compito di trovare un sostituto dell’avvocato Bruni che due anni fa fu scelto per le sue doti di fine stratega politico, capace di dialogare con tutti.

In quest’ottica si muove dunque il sistema bancario che potrebbe puntare su Ercole Galizzi, oggi vicepresidente di Sacbo ed espressione di Ubi Banca.

Oppure ragiona la politica, in particolare il centrosinistra (che governa il Comune di Bergamo con Gorgio Gori sindaco e la Provincia con Gianfranco Gafforelli presidente), che sembra avere un’attenzione preferenziale verso Giovanni Sanga, già parlamentare Pd.

O ancora la scelta potrebbe ricadere su Renato Ravasio, il cui nome non sembra un’ipotesi così azzardata, soprattutto alla luce delle ultime uscite che danno Sea, la società aeroportuale di Linate e Malpensa, controllata con il 54,81% dal Comune di Milano, intenzionata ad acquistare la maggioranza della sua partecipata Sacbo di cui già possiede il 31%.

La notizia, lanciata dal Sole 24Ore la scorsa settimana, è stata subito smentita dai sindaci di Milano, Giuseppe Sala, e di Bergamo. Ma non è così sicuro che il quotidiano economico abbia sbagliato e che gli accordi di fusione non fossero già in fase avanzata, ragion per cui Renato Ravasio, che era nel Consiglio di amministrazione di Sea ed è stato consigliere delegato in Sacbo, e che da tempi remoti è promotore di una holding tra le due società, potrebbe essere il nome giusto. Sempre che la pubblicazione troppo anticipata dell’intesa non abbia scompaginato e fatto tramontare il piano

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