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Il caso che fa discutere

Gori con Jovanotti contro i “cialtroni” ambientalisti: la replica piccata di Legambiente

Lo sfogo del cantante contro chi cerca di ostacolare il suo tour "in nome dell'ambiente ma senza verificare i fatti" è stato condiviso dal sindaco di Bergamo sulla sua pagina Facebook. Legambiente si smarca dalle accuse: "Abbiamo fatto rilievi puntuali su tre spiagge"

Ha affidato il suo malcontento e la sua delusione a un lungo post pubblicato sulla sua pagina Facebook. Jovanotti ha deciso di sfogarsi una volta per tutte contro alcune associazioni e quelli che lui ritiene  “pseudo ambientalisti”, sedicenti ecologisti e decine di altre figure che continuano ad attaccare – soprattutto dal punto di vista ambientale – il “Jova Beach Tour” sulle spiagge e l’impatto che il mega concerto potrebbe avere nei confronti della natura.

Quando abbiamo iniziato a progettare il tour – scrive Jovanotti – la primissima cosa che abbiamo fatto è stato contattare il Wwf per poterli incontrare per raccontare l’idea e chiedere a loro un parere, e sono stato io personalmente a metterla come condizione di partenza”. Perché  il Wwf? “È una grande organizzazione storica che non cerca visibilità ad ogni costo ma opera sul campo, la visibilità serve a promuovere attività di difesa e cura dell’ambiente, ha competenze specifiche, è radicata nei territori, ha un vero comitato scientifico e una rete vera e diffusa di operatori ed osservatori – prosegue il cantante -. Non mi sarei mai aspettato, nonostante non sia un ingenuo rispetto a questo genere di cose, che il mondo dell’associazionismo ambientalista fosse così pieno di veleni, divisioni, inimicizie, improvvisazione, ciarltroneria, sgambetti tra associazioni, protagonismo narcisista, tentativi di mettersi in evidenza gettando discredito su tutto e su tutti, diffondendo notizie false, approfittando della poca abitudine al “fact checking “ di molte testate. Il mondo dell’ambientalismo è più inquinato della scarico della fogna di Nuova Delhi!”.

Il post, decisamente forte, è stato condiviso anche dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori. Che, a quanto pare, appoggia il Jovanotti pensiero. “Pensavo e penso ancora che la collaborazione con il WWF sia garanzia di rispetto delle aree. Invece un delirio nei social, una miriade di cazzate sparate a vanvera da chiunque. Addirittura “Legambiente” e “Ente Nazionale Protezione Animali” recentemente sono cascate in una trappola tesa loro dai mitomani, che se non fossero pericolosi farebbero anche ridere. Hanno detto che abbiamo abbattuto alberi, sterminato colonie di uccelli, spianato dune incontaminate, disorientato fenicotteri… Ogni giorno da novembre scorso mi confronto con il WWF e chiediamo a loro se le cose che girano in rete sono credibili e la riposta è sempre stata, dopo ogni verifica fatta, che non lo sono. C’era una criticità (non accertata pienamente, diciamo un rischio di criticità) sulla spiaggia di Ladispoli e ci siamo spostati”.

LA REPLICA DI LEGAMBIENTE

“Non c’è un problema tra ambientalisti, noi con Wwf e Greenpace e altre associazioni lavoriamo continuamente, abbiamo fatto battaglie importanti. Sui grandi temi ambientali non c’è competizione, non ci sono inimicizie, né gelosie”. Così, all’Adnkronos, ha replicato il presidente di Legambiente Stefano Ciafani dopo le dichiarazioni di Jovanotti.

“Non abbiamo criticato il Jova Beach Party, noi abbiamo fatto rilievi puntuali su tre tappe: quella in provincia di Ferrara, sulla tappa di Policoro in Basilicata e di Roccella Jonica in Calabria, nella prima c’era un problema sulla presenza del fratino, sulle altre due di nidificazione delle tartarughe Caretta Caretta. Così come si è trovata un’altra soluzione a Ladispoli, si poteva trovare un’altra localizzazione anche in queste altre località”, dice Ciafani.

“Noi non cerchiamo visibilità, non abbiamo bisogno come Legambiente di pubblicità, non polemizziamo, non ho mai rilasciato una dichiarazione sul Jova Beach Party, sono iniziative che hanno fatto i nostri circoli, oggi sto rilasciando interviste perché siamo tirati in ballo. Noi la nostra visibilità l’abbiamo grazie alle nostre campagne di sensibilizzazione. Sono stati fatti rilievi puntuali, non per mettere in cattiva luce Jovanotti o Wwf, abbiamo sollevato alcune questioni in questi territori con i nostri circoli locali”, aggiunge.

“La musica – dice Ciafani- è uno straordinario strumento per divulgare messaggi ambientali. Si possono fare eventi musicali a impatto zero: la nostra festa nazionale, Festambiente, a Grossetto che facciamo dal 1989, è un evento che già allora non utilizzava plastica usa e getta né acqua in bottiglia, si faceva la differenziata, si mangiava biologico e, allora, vegetariano e ci si muoveva in modo sostenibile”.

“Mi auguro che la grande attenzione mediatica che c’è stata sul Jova Beach Party permetta di mettere in campo percorsi di sostenibilità dei concerti, di tutti gli artisti, in maniera più graduale perché fare in modo che ci siano 50-100mila persone che non usano la plastica e che fanno la differenziata, non si fa dall’oggi al domani; è un sistema che va progettato, realizzato e gestito per bene”, conclude il numero uno dell’associazione.

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