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Ortofrutta

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Scuri o verdi, al mercato è tempo di fichi: provali con un buon dessert

Prodotto tipico del periodo, sono disponibili con diverse pezzature e differente consistenza della polpa, ma un unico comun denominatore, cioè l'elevato grado zuccherino.

Dopo il periodo di ferie, da questa settimana, la città pare essersi rianimata: le attività commerciali riaprono e anche la richiesta di generi ortofrutticoli torna a prendere vigore. Il prodotto tipico del periodo sono i fichi, disponibili con buccia scura o verde a seconda della varietà, diverse pezzature dei frutti e differente consistenza della polpa, ma un unico comun denominatore, cioè l’elevato grado zuccherino.

I luoghi d’origine sono più d’uno, nazionali ed esteri, ma il migliore per freschezza è sicuramente quello offerto dai produttori locali, raccolto la sera e disponibile sui banchi dei fruttivendoli e ambulanti di fiducia già la mattina successiva, una filiera cortissima per una merce freschissima che giustamente è valorizzata con quotazioni di mercato superiori a quelle della concorrenza.

Buoni e carnosi, i fichi annoverano varie proprietà per l’organismo. Ricchi di acqua, sono in grado di idratare in profondità i tessuti del corpo e di donare energia immediatamente utilizzabile grazie alla presenza di zuccheri semplici, facilmente assimilabili. Per questo, sono alleati contro la debolezza e il loro consumo è indicato in modo particolare per bambini e anziani, ma anche per chi svolge attività sportiva o lavori pesanti. Inoltre, sono una buona fonte di vitamine (A, B1, B2, B3 e C) e sali minerali (potassio, fosforo, ferro e calcio), utili per le ossa, i denti, la vista e la pelle.

Grazie alla loro composizione, svolgono un’azione antinfiammatoria e spesso vengono usati per preparare impacchi che danno sollievo per le pelli arrossate per chi soffre di ascessi o acne.

In cucina si possono consumare al naturale, ma sono ottimi anche secchi. In alternativa, sono indicati per preparare piatti freddi (abbinati con prosciutto, salame e formaggi), primi (pastasciutta e risotto) e secondi (abbinati a coniglio e selvaggina), ma sono ottimi anche sulla pizza. Per un buon dessert, si può spaziare tra sfiziose torte e crostate oppure cimentarsi nella preparazione dei fichi caramellati, sempre molto golosi.

Dando uno sguardo più in generale al mercato ortofrutticolo, per arance, limoni e pompelmi i luoghi di provenienza sono ancora quelli dell’emisfero terrestre opposto al nostro: i quantitativi più importanti arrivano da Sudafrica e Argentina. Se l’offerta risulta ben proporzionata alla richiesta di mercato per le arance e i pompelmi, è leggermente in affanno per i limoni rispetto agli acquisti e le quotazioni, pur rimanendo entro livelli accettabili, tendono al rialzo.

Inizia una timida offerta di limone naturale della costiera amalfitana, contraddistinto da aroma, forma e consistenza inconfondibili, reperibili a prezzi decisamente superiori a quelli del prodotto convenzionale estero.

Si infervora la campagna commerciale per le pere e le mele. Per le prime oltre alle varietà tipicamente estive ora si entra nel pieno della campagna commerciale della Williams, per la quale la stagione pare iniziare subito in salita con quotazioni mediamente più alte rispetto a quelle registrate lo scorso anno: la resa produttiva pare essere stata considerevolmente compromessa dalla presenza di cimici che hanno danneggiato quasi la metà del raccolto. Per le mele inizia l’offerta della Royal Gala Nazionale: i quantitativi disponibili sono buoni ma, per quanto riguarda la pezzatura, nella massa i frutti risultano medio-piccoli.

È ancora più che buona l’offerta di pesche e nettarine: attualmente le migliori sono quelle siciliane che si distinguono dalla concorrenza per miglior freschezza, aroma e maggior grado zuccherino, anche se la richiesta di mercato, soprattutto per le pesche, non entusiasma.

Si evidenzia un soddisfacente rapporto tra qualità e prezzo per l’uva da tavola: attualmente la varietà “Vittoria” è la più rappresentativa e le regioni di provenienza sono Puglia e Sicilia.

Rimangono stabili le quotazioni di meloni e angurie: nella massa la qualità dei meloni non entusiasma per qualità, mentre è decisamente migliore il livello qualitativo delle angurie. Per entrambe le specie l’areale produttivo di riferimento è ancora quello mantovano.

Passando al comparto orticolo, sul finire della settimana si registra una diminuzione del valore di mercato del cavolfiore bianco. La regione che garantisce il miglior prodotto nazionale è il Trentino Alto Adige e, oltre a questo, è disponibile prodotto estero a prezzi più convenienti.

Per il pomodoro rosso tondo a grappolo e per i peperoni gialli e rossi le referenze più significative sono olandesi, le cui quotazioni puntano verso l’alto: per entrambe queste verdure c’è l’alternativa del prodotto italiano in alcuni casi offerto a costi anche più bassi.

Il rapporto qualità-prezzo per i fagiolini tipo boby è buono: i migliori sono quelli raccolti a mano offerti dalla produzione locale e ovviamente la maggior selezione e la particolare cura portano con sé valori di mercato superiori.
Per concludere, è sempre validissima per qualità e quantità l’offerta di ortaggi da parte della produzione locale: insalate a cespo, bietole da costa, erbette, cetrioli, fagiolini, basilico, rapanelli, melanzane, spinaci, fiori di zucchina e zucchine sono le referenze maggiormente rappresentative.

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