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Crisi

Il Governo si è dimesso: cosa succede adesso

Le consultazioni per il dopo Conte iniziano oggi, mercoledì 21 agosto, alle 16 e si concludono nel tardo pomeriggio di giovedì 22.

Dopo il dibattito al Senato, che è iniziato alle 15 di martedì 20 agosto con l’intervento del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e si è concluso con la replica dello stesso premier, il leader del Governo è salito al Quirinale e ha rassegnato le dimissioni dell’esecutivo da lui guidato dal 1° giugno 2018 al capo dello Stato Sergio Mattarella il quale ne ha preso atto e ha invitato il Governo a curare il disbrigo degli affari correnti.

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Le consultazioni per il dopo Conte iniziano oggi, mercoledì 21 agosto, alle 16 e si concludono nel tardo pomeriggio di giovedì 22.

Ecco il ruolino di marcia

Mercoledì 21 agosto:

ORE 16.00: Presidente del Senato della Repubblica: Sen. Avv. Maria Elisabetta Alberti Casellati
ORE 16.45: Presidente della Camera dei deputati: On. Dott. Roberto Fico
ORE 17.30: gruppo parlamentare “Per le autonomie” del Senato della Repubblica
ORE 18.00: gruppo parlamentare Misto del Senato della Repubblica
ORE 18.30: Gruppo parlamentare Misto della Camera dei deputati
ORE 19.00: gruppo parlamentare “Liberi e uguali” della Camera dei deputati

Giovedì 22 agosto 2019

ORE 10.00: Gruppi parlamentari “Fratelli d’Italia” del Senato della repubblica e della Camera dei deputati
ORE 11.00: Gruppi parlamentari “Partito democratico” del Senato della repubblica e della Camera dei deputati
ORE 12.00: Gruppi parlamentari “Forza Italia – Berlusconi presidente” del Senato della repubblica e della Camera dei deputati
ORE 16.00: Gruppi parlamentari “Lega-Salvini premier” del Senato della repubblica e della Camera dei deputati
ORE 17.00: Gruppi parlamentari “Movimento 5 stelle” del Senato della repubblica e della Camera dei deputati.

Va detto che il Presidente Mattarella non sembra avere intenzione di ripetere la sceneggiata della primavera 2018 con le trattative prolungate all’infinito. Dopo la due giorni di consultazioni le forze politiche avranno probabilmente il week end per riflettere, ma già all’inizio della prossima settimana dovrà essere chiaro se vogliono provare sul serio a dar vita a una nuova maggioranza politica.

Come? Dovrà esserci un presidente incaricato, che non dovrà essere poi necessariamente il capo del governo ma sarà in compenso il punto di riferimento del Colle nella fase delle trattative. Perché anche da questo punto di vista Mattarella non intende ripetere il modello del 2018, quando il Quirinale non sapeva neppure a chi rivolgersi per sapere come stavano procedendo le cose. E i tempi della trattativa non potranno essere eterni: un paio di settimane, non di mesi. Se la via del governo politico non si rivelerà percorribile, il Presidente sceglierà un nome per guidare il governo di garanzia, che poi, pur non ottenendo la fiducia del Parlamento, gestirà la campagna elettorale e il voto tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre.

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