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La lettera

“Cara Val Vertova, quanto sei cambiata… Ma c’è un progetto per tutelarla e valorizzarla?”

Un visitatore della zona, tra le più frequentate della provincia, ha scritto alla nostra redazione

Riceviamo e pubblichiamo la lettera che un visitatore della Val Vertova ha inviato alla nostra redazione.

Buonasera,

ho deciso di scrivervi perché ho visto che siete attenti alle valli bergamasche.

Io sono originaria di Alzano Lombardo, ma vivo a Calusco d’Adda da 22 anni. Fin da piccoli si andava sempre ogni domenica in montagna nelle nostre bellissime valli. In Val Vertova andavo più o meno 35 anni fa o giù di lì, quando era bella perché incontaminata.

Ci sono tornata parecchi anni fa e mi resi conto dell’afflusso esagerato di gente: era stata scoperta!

Oggi sono tornata, sono andata perché mia mamma anziana non poteva camminare molto.

Ho scoperto la navetta: giusto! Giusti anche i 5 euro a persona, magari da reinvestire per valorizzare la valle. Invece, mi spiace dirlo, non ho trovato niente di niente. In questo senso dovremmo guardare un po’ di più al Trentino Alto Adige.

Tuttavia, dato che l’amministrazione – non so di che colore sia, ma non è importante – ha scelto di accogliere nella propria valle centinaia e migliaia di persone ogni anno, debba anche difendere e tutelare il patrimonio naturale.

E invece cosa trovo? Un fetore insostenibile per lunghi tratti di sentiero e fazzolettini sparsi ovunque. Logico: non solo non c’è un solo cartello, qualche panchina, o (chiedo troppo?) qualche cartello con la spiegazione dell’origine della valle e via dicendo a mo’ di museo all’aperto, ma, nonostante si accolgano migliaia di persone che lì si fermano tutta la giornata – chi facendo tuffi, chi con salviettoni, costume e pic-nic a mo’ di mare o piscina – non si pensa abbiano anche dei bisogni elementari da soddisfare.

Sono venuta via nauseata (non solo dal fetore) e arrabbiata. Visto che esistono tutte queste belle app delle Orobie che propongono itinerari per tutti i gusti, visto che la gente si muove molto e più e più frequentemente di una volta, visto che la montagna è diventata una moda… mi domando preoccupata che fine faranno gli ultimi scampoli di bellezza e natura che ancora esistono nelle nostre valli se gli amministratori che dovrebbero tutelarle le lasciano alla mercè dello sfruttamento senza limiti e  controlli, soprattutto senza una prospettiva per questa natura, se non quella del lucro immediato o spesso neanche quello. Semplicemente valli abbandonate a se stesse?

Lettera firmata

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