• Abbonati
Le discipline

Arti marziali: nate per i combattimenti, oggi sono una forma di miglioramento individuale

Si tratta di discipline legate ai combattimenti che oggi sono diventate dei percorsi di miglioramento individuale e di attività fisica, oltre che per difesa personale.

Il mondo delle arti marziali è estremamente vasto, perciò in questo articolo non potrò coprire ogni singola disciplina. Invece coprirò le arti marziali che io conosco meglio e alcune delle più famose.
Si tratta di discipline legate ai combattimenti che oggi sono diventate dei percorsi di miglioramento individuale e di attività fisica, oltre che per difesa personale.

Boxe
Credo sia l’arte marziale più famosa, anche grazie a diversi film e serie tv (come Rocky). Quest’arte marziale si basa sull’uso dei pugni, è infatti vietato tirare calci e gomitate.
Per questo potrebbe sembrare una disciplina molto semplice, però nessuna di queste discipline lo è, perchè per vincere non basta tirare pugni a casaccio, ma bisogna saper osservare l’avversario per cercare delle aperture nella sua difesa o fare delle finte per creare le aperture e nel mentre bisogna stare attenti alla propria difesa.
I colpi di attacco sono 3, anche se si differenziano in base al braccio usato e alla parte del corpo che si cerca di colpire:
Il diretto o Jab: è, come dice il nome un pugno diretto e può essere utilizzato come disturbo o come attacco;
Il gancio: è un colpo potente che sfrutta la spalla come leva per rinforzarsi;
Il montante: è un colpo dal basso verso l’alto ed è maggiormente utilizzato nella corta distanza.
È perciò una disciplina che richiede molta tecnica anche se non sembra.

Kick Boxing
Come si può capire dal nome è una variante della Boxe che comprende anche tecniche di calcio e, in alcuni casi, anche gomitate e ginocchiate. Anche per questa disciplina vale lo stesso della boxe, anche se sembra semplice non lo è per i motivi sopra citati. I tipi di pugni sono gli stessi della Boxe mentre i calci sono differenziati principalmente in base alla posizione che si vuole colpire:
Low kick o calcio basso: E’ un calcio circolare, perciò eseguito facendo ruotare la gamba, ed è diretto alla coscia dell’ avversario;
Middle Kick o calcio medio: E’ un calcio circolare ed è diretto al fianco dell’avversario;
High kick o calcio alto: E’ un calcio circolare ed è diretto al viso dell’avversario.
Rispetto alla boxe richiede un po’ più di elasticità nelle gambe, soprattutto per tirare calci alti (altezza viso).

Kung-Fu
Il kung fu è l’insieme delle arti marziali cinesi, perciò il termine kung fu è molto vasto perché ne esistono moltissimi tipi (Whaolin Wung-Fu, Wushu kung-Fu, Wing Chun kung-Fu, ecc.).
In questa lista devo unificare tutte queste discipline e devo parlarne in generale come se fosse una.
Il Kung-Fu è una disciplina proveniente dalla Cina e a differenza della Boxe o della Kick Boxe non si è sviluppato solo per il combattimento a mani nude e comprende tecniche con delle armi (per esempio nello Shaolin Kung-Fu l’arma iconica è la staffa), però è comunque prevalentemente a mani nude.
Un’altra differenza dalla Boxe e Kick Boxe è la presenza delle cosiddette forme, cioè delle sequenze di movimenti già concatenate.
Nel Kung-Fu sono molto più varie le tecniche, possono essere validi colpi di testa e con il braccio e ha anche tecniche di respirazione e controllo dell’energia interna (Ch’i).
Rispetto alla Boxe e alla Kick Boxe il Kung-Fu non è solo un’arte marziale, ma è anche una filosofia (per esempio lo Shaolin Kung-Fu è strettamente collegato con il buddismo).
Il Kung-Fu nel mondo moderno non è più solamente praticato per il combattimento, ma anche come metodo salutistico e di ricerca psicofisica.

Karate
Un’altra delle arti marziali più conosciute e più praticate.
È nata in Giappone e, come per il Kung-Fu, ne esistono moltissimi stili che enfatizzano parti del corpo diverse. Le tecniche e le posizioni da assumere sono molto diverse da quelle della Boxe e Kick Boxe e, come nel Kung-Fu esistono delle “raccolte” delle tecniche delle diverse scuole chiamate kata. Il Karate ha delle regole molto rigide su come ci si deve “comportare”, bisogna indossare un determinato abito (il karate-gi o kimono) ed è fondamentale il rispetto reciproco, ne è un esempio il kumite, uno scontro nel quale non si può toccare l’avversario, e il fatto che prima iniziare bisogna salutare il maestro.
Ogni scuola di karate tradizionale sintetizza per i propri allievi i principî morali che devono guidare la pratica e che ne costituiscono i fondamenti. Essi sono chiaramente enunciati nel Dojo Kun (le regole del dojo). Il karate può essere praticato nella versione sportiva oppure per difesa personale e anch’esso può essere praticato per tener il proprio corpo in forma, perché vengono utilizzati tutti i muscoli e le articolazioni.

Judo
Il judo è anch’essa un’arte marziale molto famosa ed è nata in Giappone.
Il Judo è molto diverso dalle arti marziali sopra citate perché si basa sui principi dell attacco-difesa, per il quale non bisogna opporsi alla forza dell’avversario ma bisogna sfruttarla a proprio vantaggio.
Le tecniche di Judo si possono dividere in 3 tipologie principali:
Tecniche di proiezione (Tachi-waza): Queste tecniche servono a neutralizzare la forza offensiva dell’avversario. Si basano sul far cadere a terra il nemico utilizzando la sua stessa forza;
Tecniche di controllo (Katame-waza: Queste tecniche si possono utilizzare di seguito alle tecniche di proiezione e si svolgono sul suolo. Servono ad immobilizzare l’avversario.
Tecniche di colpo (Atemi-waza): Queste tecniche sono dei colpi (di mano, di dita, di gomito, …).
Un altro aspetto molto importante sono le ukemi, cioè le cadute, che servono a cadere senza farsi male.

Jujitsu
Quest’arte marziale era utilizzata dai guerrieri giapponesi per raggiungere l’annientamento fisico e anche la morte degli avversari. È un’arte di difesa ed è basata sul detto “Il morbido vince il duro”.
Come il judo si serve della forza dell’avversario per ritorcergliela contro. Il principio di base sta quindi nell’applicare una determinata tecnica un istante prima di subire l’attacco, con morbidezza, in modo che l’avversario non si accorga della difesa e trovi davanti a se il vuoto.
Le tecniche del Jujitsu tradizionale sono:
Tecniche di attacco e difesa a mani nude;
Tecniche di leve articolari;
Tecniche di sbilanciamenti;
Tecniche di caduta;
Tecniche di immobilizzazione a terra;
Tecniche di attacco e difesa con armi di legno;
Tecniche di estrazione e attacco con la katana (spada giapponese);
Approccio psicologico al combattimento.
Nel Jujitsu l’importante non è la propria forza ma il saper utilizzare la forza degli altri e perciò è una disciplina che non si basa sull’allenamento muscolare.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI