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L'attacco

Lombardia autonoma, Fontana sbotta: “Non si vuole arrivare a una soluzione”

Nulla di fatto e nuovo rinvio per il tema, discusso a Palazzo Chigi: "Irrispettoso per lombardi e veneti che hanno espresso direttamente, con un referendum, la loro volontà".

“Mi ritengo assolutamente insoddisfatto dell’esito del vertice sull’Autonomia. Abbiamo perso un anno in chiacchiere. Aspettiamo di vedere il testo definitivo, ma se le premesse sono queste, da parte mia non ci sarà alcuna disponibilità a sottoscrivere l’intesa”.

È una furia il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana che ha commentato così l’esito del vertice sull’Autonomia che si è svolto venerdì 19 luglio a Palazzo Chigi: dello stesso avviso anche il numero uno della Regione Veneto Luca Zaia, che ha parlato di “tradimento” da parte del premier Giuseppe Conte.

Al quale nemmeno Fontana ha risparmiato critiche: “Sono deluso da quello che ha detto, ha ricominciato a fare quelle affermazioni di carattere generale legate alla frammentazione del Paese, quindi a quel vecchio slogan, dimostrando di non voler arrivare a una soluzione concreta”.

La rabbia diventa amarezza: “È un comportamento irrispettoso dei cittadini lombardi e veneti che hanno espresso direttamente, con un referendum, la loro volontà. Sono sconcertato che si facciano delle proposte per cui non si potrebbero trattenere sul nostro territorio neppure le risorse risparmiate con un’amministrazione virtuosa. Chiara dimostrazione che non si voglia giungere a un accordo”. 

Disaccordo anche sul tema dell’istruzione, con la bocciatura della richiesta di assunzione diretta su base regionale: “Non interessa il bene dei ragazzi – ha concluso Fontana – Si vogliono continuare a difendere questi centri di potere, che vogliono mantenere in vita l’Italia dell’inefficienza”.

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