“Una giornata speciale”. Per Antonio Terzi, libraio, vicepresidente nazionale del Sindacato italiano librai (e anche di Confesercenti Bergamo), quella di martedì 16 luglio è stata una bella giornata perché, “anche se manca ancora il passaggio al Senato, è stata approvata alla Camera una norma alla quale, con altri ovviamente, ho lavorato per almeno 5 anni”.
Cosa è successo lo spiega Daniele Belotti, capogruppo della Lega in Commissione cultura, istruzione e sport della Camera che ha sposato la causa portata avanti da Terzi: “Montecitorio ha approvato una legge per promuovere la lettura e per salvare le librerie indipendenti”.
La norma riduce il tetto massimo per gli sconti sui libri dall’attuale 15 per cento al 5 per cento (sono esclusi i testi scolastici) e “allinea l’Italia ad altri paesi europei come la Spagna e la Francia, dove lo sconto ammesso non può superare il 5 per cento e la Germania, dove addirittura non si possono applicare riduzioni al prezzo di copertina. In Francia, questo provvedimento ha portato a un aumento di librerie sul territorio, mentre in Italia abbiamo ben 13 milioni di cittadini che non hanno un negozio di libri nelle vicinanze. Inoltre, nei paesi europei in cui è stato limitato la scontistica, il prezzo di copertina, oggi gonfiato per favorire i ribassi richiamo applicabili solo dai colossi on line e dalle grandi catene, è calato a vantaggio di tutti i lettori, oltre che dei librai. Non bisogna dimenticare, inoltre, che le librerie rappresentano un presidio culturale, spesso pure l’unico, per una comunità. Se si espande il deserto le uniche alternative rimarranno la grande distribuzione, che offre solo pochi libri commerciali, o internet, dove trovi solo il libro che hai già deciso di comprare”.
“Ci tengo a sottolineare – spiega Belotti – soprattutto l’aspetto della tutela delle piccole librerie ripreso dal progetto di legge che avevo presentato nei mesi scorsi. Ogni anno, infatti, in Italia si registra la chiusura di oltre 400 librerie e cartolibrerie, con la perdita di oltre 800 posti di lavoro, schiacciate dalla concorrenza della grande distribuzione e soprattutto dall’e-commerce”.
E Terzi, della libreria Nani, sottolinea soddisfatto: “Abbiamo fatto un’impresa straordinaria a cui in pochissimi davano credito: abbiamo convinto 406 deputati a votare qualcosa di veramente controcorrente, che è sostegno per le attività commerciali come la mia, ma che è soprattutto un investimento per il Paese. Abbiamo spiegato, ed evidentemente ci siamo anche fatti capire, che il libro e le librerie meritano regole diverse, meritano di essere tutelate, e che le regole che abbiamo chiesto ed ottenuto non sono affatto regole contro i lettori. Anzi! 406 deputati hanno capito che c’è un’alternativa al declino, che il mercato non sempre è sovrano, che anche i piccoli sono portatori di idee, di innovazione, di visione”.
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