• Abbonati
In consiglio comunale

“Basta lucchetti dell’amore in città alta”: tutti d’accordo, ma proposta bocciata

Respinto l'ordine del giorno del consigliere comunale di Fratelli d'Italia Andrea Tremaglia, a causa dell'impegno richiesto all'amministrazione di posizionare cartelli di divieto specifici.

“Gli amanti si diano un bacio in più e attacchino un lucchetto in meno”: la proposta del consigliere comunale di Bergamo Andrea Tremaglia (Fratelli d’Italia), effettivamente, non fa una piega perchè di modi per dimostrarsi l’amore ce ne sono anche di meno invasivi.

L’ordine del giorno “estivo e spero non anti-romantico” è stato presentato durante il consiglio comunale di lunedì 8 luglio e ha riguardato il fenomeno, ormai diffuso a livello mondiale, dei lucchetti che gli innamorati ancorano in luoghi simbolo delle città per certificare il proprio legame, come accade a Ponte Milvio a Roma e a Parigi su Pont des Arts.

A Bergamo, ad oggi, non è una pratica di proporzioni ampie, anzi, e l’obiettivo di Tremaglia era proprio quello di porre un argine prima che potesse diventarlo: il caso era nato tra la fine di maggio e l’inizio di giugno quando sulla fontana del Contarini in piazza Vecchia erano spuntati un paio di lucchetti, così come sulla cancellata ottagonale del battistero in piazza del Duomo.

Da qui la richiesta al Comune di porre particolare attenzione su comportamenti potenzialmente dannosi per monumenti dal valore storico e artistico inestimabile: “Non è una pratica che mi fa impazzire – sottolinea Tremaglia – Ma se proprio si valuta che possa avere una valenza che si individui un luogo deputato”.

Favorevole Simone Paganoni (Patto per Bergamo) che con il sorriso sulle labbra rilancia: “A Roma e Parigi sono attrazioni turistiche. Per me è un’iniziativa carina ma è chiaro che non possa essere fatta su monumenti di pregio. Però mi piacerebbe trovare un luogo deputato dove poterlo fare”.

Luogo che Roberto Cremaschi (Ambiente Partecipazione Futuro) individua nell’ex carcere di Sant’Agata: “Estremamente simbolico, le grate lì ci sono e ne faremmo un uso molto più simpatico”.

La proposta di Tremaglia, però, è stata bocciata dall’aula consigliare: tutti d’accordo sul concetto di fondo, non sulla forma.

In particolare la maggioranza si è irrigidita sull’impegno richiesto dal consigliere di Fratelli d’Italia ad apporre, se necessario, cartelli di divieto specifici.

“Un po’ mi sono spiegato io, un po’ hanno capito male loro – commenta – L’obiettivo comunque era alzare l’attenzione sul tema, prima che sfuggisse di mano. Al di là del romanticismo, sono atti vandalici e come tali sono da prevenire. Spero di no, ma se dovesse ripresentarsi il problema lo riaffronterò: ad oggi l’amministrazione assicura che li farà rimuovere ma è un’operazione che ha un costo”.

Il diretto interessato, l’assessore ai Lavori Pubblici Marco Brembilla, conferma: “Non vorrei essere tacciato di mancanza di romanticismo ma non vorrei nemmeno passare cinque anni a togliere lucchetti in giro per la città. Non mi sembra il caso di mettere altri cartelli in città alta quando se ne dovrebbero togliere. Ai miei tempi, comunque, ci si voleva bene anche senza i lucchetti”.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI