L’importanza del riutilizzo dei beni confiscati alla mafia, le buone pratiche, la valorizzazione dei prodotti che sorgono su quelle terre, il ruolo del consumo critico, l’impegno che si diffonde anche al Nord e anche in Bergamasca.
Sono alcune delle dimensioni della sfida che quotidianamente, da anni, affronta il consorzio Libera Terra, l’anima agricola delle cooperative sociali che, sotto il segno dell’associazione Libera, gestiscono terreni e strutture confiscati alle mafie in Sicilia, Calabria, Puglia e Campania, coinvolgendo in questa attività di rilancio produttivo altri agricoltori biologici del Sud Italia che ne condividono gli stessi principi.
Dell’esperienza del consorzio e dell’importanza anche in terra orobica dei prodotti sorti sui beni confiscati se ne parlerà martedì 25 giugno, alle 20,45 al Nuovo Dormitorio Galgario di Bergamo, in via Galgario, 1.
L’incontro, organizzato dalle botteghe del commercio equo e solidale e dal coordinamento provinciale di Libera Bergamo, vedrà la presenza di Valentina Fiore, amministratore delegato del consorzio Libera Terra Mediterraneo, che porterà la testimonianza e l’esperienza maturata in anni di impegno sul campo. La cittadinanza è invitata, l’ingresso è libero.
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