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Sanità, martedì sciopero: da 13 anni senza contratto

Le strutture sanitarie private, 670 nella sola Lombardia, con 50 mila addetti impiegati (circa 5000 in provincia di Bergamo), erogano il 47% delle prestazioni sanitarie, in convenzione con la Regione, di diagnosi e cura.

Incroceranno le braccia domani, 18 giugno, i lavoratori della sanità lombarda. L’agitazione, proclamata da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl della Lombardia, ha come obiettivo il rinnovo del contratto, fermo dal 2007.

Lo sciopero durerà l’intera giornata o turno di lavoro, e dalle 9.30 alle 13.30 è stato organizzato anche un presidio davanti alla sede di Assolombarda a Milano.
Le strutture sanitarie private, 670 nella sola Lombardia, con 50 mila addetti impiegati (circa 5000 in provincia di Bergamo), erogano il 47% delle prestazioni sanitarie, in convenzione con la Regione, di diagnosi e cura.

I sindacati vogliono andare fino in fondo: “Le notizie che dalla Conferenza delle Regioni, per cui il coordinatore della Commissione Salute Sergio Venturi si è speso per la necessità di rinnovare il contratto, fermo da più di 12 anni, a circa 250mila operatori, di cui in Lombardia oltre 50mila, galvanizzano ancora di più la protesta sindacale per un legittimo diritto di chi, quotidianamente, si prende cura delle persone. Senza veder riconosciuta, in questi anni, la loro professionalità e il loro impegno, lavoratrici e lavoratori hanno perso migliaia di euro in busta paga in tutti questi anni e hanno perso nuovi diritti”.

“Ma il blocco del contratto nazionale pesa anche sull’organizzazione dei servizi erogati nel privato accreditato lombardo in centinaia di strutture.

“Questa vergogna deve finire – affermano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl -. È inaccettabile l’atteggiamento delle controparti datoriali Aris e Aiop. Le migliaia di lavoratori del settore sono esasperati e arrabbiati. Vanno rispettati. Questo sciopero sarà un’altra importante iniziativa per riconquistare il diritto al rinnovo del contratto nazionale. È inaccettabile l’atteggiamento delle controparti datoriali Aris e Aiop. Le migliaia di lavoratori del settore sono esasperati e arrabbiati. Vanno rispettati. Questo sciopero sarà un’altra importante iniziativa per riconquistare il diritto al rinnovo del contratto nazionale”.

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