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Scuola

L’Istituto Paleocapa sempre più internazionale: al via il nuovo progetto Erasmus

L’Istituto Paleocapa riceve per la seconda volta il finanziamento europeo per il progetto “Our training in Europe: the Gateway to the future”

Per la quarta volta l’Istituto Paleocapa di Bergamo riceve i finanziamenti dell’Unione europea nell’ambito dei progetti Erasmus, con la sua proposta “Our training in Europe: the Gateway to the future” per la mobilità del personale scolastico.

«La scuola da diversi anni presta particolare attenzione ad attività di respiro europeo con l’obiettivo di creare e fortificare un sentimento di cittadinanza europea e di migliorare le competenze linguistiche», afferma il Dirigente Scolastico, Imerio Chiappa nel commentare la notizia, giunta il 28 maggio, di questo nuovo finanziamento. «La ricaduta in Istituto del precedente progetto, attraverso la disseminazione delle buone pratiche, ma anche il rinnovamento della classe docente – prosegue il dirigente – ha spinto la dirigenza a mettere in campo da quest’anno scolastico una nuova commissione appositamente dedicata a tutti i progetti d’internazionalizzazione: da quelli Erasmus ai progetti di scambio ed alternanza all’estero, fino a quelli di potenziamento linguistico per il conseguimento delle certificazioni».

Naturale prosecuzione del precedente progetto di mobilità del personale scolastico “A fresh outlook to Europe” del 2017, il nuovo Erasmus KA1 del Paleocapa, prosegue gli obiettivi dell’aggiornamento linguistico, dell’acquisizione delle metodologie CLIL e dell’uso delle ICT nella pratica quotidiana propri del precedente progetto, ma amplia la sua proposta con corsi rivolti al personale scolastico, finalizzati allo sviluppo dell’imprenditorialità e l’attenzione all’inclusione sociale.

È questo infatti il valore aggiunto del nuovo progetto che, elaborato dal team Erasmus KA1 del Paleocapa e coordinato dalla professoressa Claudia Caccia, prenderà il via il 1° novembre 2019 e si concluderà il 31 ottobre 2020. «La proposta, che interessa 26 mobilità suddivise tra dirigenza, staff, docenti e personale amministrativo, risponde agli obiettivi e alle priorità dall’Azione – sottolinea Claudia Caccia, referente del progetto Erasmus KA1 -, identificando aree di intervento precise, sviluppate in seguito ad un’attenta analisi del contesto locale e dei bisogni della scuola. La novità di questo KA1 risiede nella realizzazione di una gamma di interventi per migliorare l’area gestionale e quella dell’apprendimento degli studenti in un contesto di forte evoluzione industriale». I docenti seguiranno corsi di metodologici in tutta Europa, dal Portogallo alla Germania e alla Grecia, affiancando in alcuni casi colleghi europei in attività di Job Shadowing (in Islanda, Finlandia e Lituania), per condividere con loro le buone pratiche gestionali e didattiche attraverso l’osservazione diretta in istituto e in classe.

Si apre dunque una nuova fase, mentre si chiude il progetto Erasmus biennale “European City Tour: Imagining Tomorrow’s Cityscape in Europe”, che ha visto la partecipazione di studenti e docenti di quattro classi a indirizzo informatico dell’Itis Paleocapa, insieme a insegnanti e studenti di altre quattro realtà europee: Germania, Danimarca, Ungheria e Francia. Agli studenti coinvolti nel progetto è stato richiesto, nel corso di questi due anni, d’immaginare la città europea del futuro sulla base di un terreno comune che si snodasse tra l’architettura, il paesaggio urbano e la pianificazione delle aree abitative del domani.

Il progetto si è realizzato consentendo agli studenti di poter frequentare per una settimana le scuole partner e visitando Berlino, Budapest, Copenaghen, Bordeaux, Bergamo e Milano per acquisire una panoramica delle costruzioni architettoniche delle città e per cogliere gli aspetti di pianificazione urbana legati alle politiche attuali d’integrazione dei rifugiati e all’adattamento delle città ai cambiamenti sociali e ambientali.

Grazie alla realizzazione di workshop multidisciplinari, gli studenti delle cinque scuole hanno potuto confrontare il proprio patrimonio architettonico locale e scambiare le proprie opinioni su questioni legate alla pianificazione urbana, utilizzando anche la piattaforma Etwinning. «L’esperienza non solo ha rafforzato le competenze linguistiche e le soft skills – ha spiegato la professoressa Antonella Gualteroni, responsabile del progetto – ma ha consentito di progettare e realizzare modelli e sistemi di automazione nell’ambito della domotica e delle smart cities, grazie anche al contributo e alla collaborazione delle aziende madrine, Gewiss e C&D Elettronica».

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