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L'intervista

Cremaschi e quella sinistra critica di governo: “Non parto agguerrito, ma determinato”

Ambiente Partecipazione e Futuro entra in Consiglio con il 2.56% e cosa rimane ora di quella posizione critica a Gori che ne aveva caratterizzato la nascita?

Classe 1955, giornalista, marito, padre, nonno, scrittore e membro di numerose associazioni ambientaliste e sociali, Roberto Cremaschi è ora pronto per la sua prima esperienza amministrativa, entrando nel Consiglio comunale di Bergamo come unico eletto della lista (di cui era capolista) Ambiente, Partecipazione e Futuro.

Quel gruppo civico di sinistra critica nei confronti di Giorgio Gori, come aveva dichiarato il gruppo, che era scesa in campo a fianco del sindaco uscente (e riconfermato) perché in ballo c’era molto più di pure posizioni di partito: un’idea di città ben precisa da difendere, senza diventare “gli zerbini di nessuno”.

APF porta a casa il 2.56%: cosa rimane di quella critica?

“C’è ancora, siamo lealmente, liberamente e criticamente in maggioranza. Non parto agguerrito, ma determinato. Vogliamo continuare a far sentire la nostra voce e se questo comporterà opporsi alle scelte dell’amministrazione, allora lo farò in Consiglio. Il nostro buon risultato che ha dimostrato che siamo riusciti a far spostare dei voti che nel 2014 erano per Rocco Gargano a Gori (e non a Francesco Macario), significa che i cittadini hanno avuto fiducia in noi e hanno riconosciuto la validità delle nostre proposte. E il sindaco dovrà comportarsi di conseguenza: delle quattro liste a suo sostegno passate il turno, tre sono rappresentate in Giunta, noi invece siamo rimasti a bocca asciutta. Ne abbiamo già ampiamente discusso con i dati alla mano e Gori ci ha assicurato che avremo il nostro ruolo: perché noi vogliamo assolutamente entrare per collaborare e io, che sono l’unico eletto, ci tengo a fare davvero il mio ruolo per cui sono stato votato”.

Una promessa già, in parte, mantenuta, con la costituzione di una nuova delega che il primo cittadino vuole affidare proprio a Cremaschi, quella dedicata ai nuovi cittadini.

“A Bergamo ci sono 26mila stranieri residenti e solo 6mila sono cittadini italiani, gli altri 20mila no, anche se vivono quotidianamente la città tra lavoro e scuola. Si tratta di un incarico che stiamo ancora definendo e che riguarderà più aspetti da quello culturale a quello religioso, ma certamente sarà improntato sul diritto di abitare la città a pieno titolo”.

Ambiente, partecipazione e futuro. Non solo il nome della lista (che non morirà qui, ma cercherà di mostrare alla città le proprie competenze in diverse realtà bergamasche), sono anche i tre temi principali su cui incentrare la propria battaglia in Consiglio.

“Diciamo che su questo fronte partiamo bene perché un punto su cui abbiamo insistito molto con Gori era quello di istituire l’assessorato alla partecipazione. Ed è stato fatto, assegnandolo a Giacomo Angeloni. Ma la partecipazione riguarda tanti nodi della città, come quello sul Parcheggio della Fara, in cui i rapporti tra il Comitato e il Comune sono stati malamente gestiti. Bisognerà lavorarci, così come sui temi della mobilità e della sostenibilità ambientale, che verranno discussi anche con i cittadini più critici (come abbiamo già fatto in campagna elettorale) con incontri dedicati: partiremo parlando di Porta Sud. Perché, certamente, la Giunta è stata eletta per decidere, ma è importante arrivare a decisioni con condivisione e partecipazione”.

E il futuro?

“C’è. Perché il futuro si fa con queste due cose messe insieme: ambiente e partecipazione. E lo dobbiamo costruire, cercando di cambiare la mentalità di tutti, sforzandoci ad avere una visione di città da qua a 40 anni, che ci porta a prendere decisioni che segneranno il bene di Bergamo. Ci sono poche risorse, cerchiamo di incanalarle in priorità che guardano oltre al tempo di un’amministrazione e di investire in quello che serve veramente, come per la Montello – Ponte San Pietro che per noi ha la precedenza, a differenza del collegamento ferroviario tra Bergamo e Orio. ‘Il cammino si apre camminando’, diceva Machado: pensiamoci e da qui ripartiamo indirizzando da subito il nostro cammino”.

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