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L'intervista

Masiello-de Roon, febbre da Champions: “Avversari? Liverpool, Real o Barça”

Il difensore sogna di sfidare Messi, l’olandese spera senza paura in un girone di ferro: “Ancora non abbiamo realizzato, lo capiremo quando sentiremo la musichetta”.

Chissà quante volte, in questi giorni, hanno ascoltato la musichetta della Champions League, giusto per iniziare ad abituarsi un po’: ma Andrea Masiello e Marten de Roon, pilastri dell’Atalanta di Gasperini ospiti del torneo di tennis benefico organizzato a Cividino dall’Accademia dello Sport per la Solidarietà, ancora non hanno realizzato di aver compiuto un’impresa epica che è già scolpita nella storia atalantina.

Sulla terra rossa del centro Mongodi hanno perso contro Massimo Carrera e Oscar Magoni, in un doppio che è stato anche un’ideale sfida tra la difesa e il centrocampo del passato e quelli del presente: fuori dal campo, invece, è stato bagno di folla, tra abbracci, foto e tanti sorrisi.

“Ancora non abbiamo capito cosa abbiamo fatto – ammette il centrocampista olandese – Lo capiremo quando sentiremo per la prima volta la canzone della Champions League. Chi spero di incontrare? Sul pullman dopo la vittoria col Sassuolo abbiamo scherzato un po’ sui possibili avversari: io scelgo Liverpool dalla prima fascia, Real Madrid dalla seconda e Benfica dalla terza”.

Spavaldo e coraggioso come in campo, de Roon ripercorre la stagione: “Era iniziata male, con l’eliminazione contro il Copenaghen. Un po’ l’abbiamo sofferta, poi dopo la pausa per le Nazionali il mister ha arretrato il Papu e lì è arrivata la svolta. Siamo saliti di colpi, abbiamo vinto a Napoli e a Roma con la Lazio. Il mister ce l’ha sempre detto che se avessimo fatto cose importanti anche fuori casa avremmo potuto puntare alla Champions”.

Sulla Coppa Italia persa nessuna scusa: “Quando sei in finale è normale che vuoi vincere: è andata male ed è stato un peccato, anche per quegli straordinari 25mila che ci hanno seguito. C’è stato quell’episodio del rigore ma alla fine la Lazio ha meritato. Noi ci siamo riscattati subito e abbiamo fatto qualcosa di eccezionale”.

Nelle analisi Andrea Masiello parte da ancora più lontano: “Visto come era iniziata la mia avventura a Bergamo sinceramente non mi sarei mai aspettato di arrivare a un traguardo così. C’era tanto da lavorare e puntavamo a cose normali, poi è arrivato Gasperini ed è cambiato tutto: le nostre prospettive, la mentalità, l’approccio alle partite. In tre anni abbiamo fatto tanti sacrifici che ci hanno portato al risultato”.

Già, Gasp. Mago coi giovani, ma con lui Masiello ha raggiunto l’apice della carriera: “A Bergamo credo di aver trovato la mia dimensione ideale. Sto bene fisicamente, continuo nelle prestazioni. Ho avuto la mia consacrazione, con tanto lavoro”.

Sul traguardo storico Masiello concorda col compagno: “Non ci siamo ancora resi conto. È stato tutto talmente veloce…Lo capiremo quando ci saranno i sorteggi: io ho già detto che sogno il Barcellona e Messi. Per me quest’anno è l’apice della mia carriera, che 99 su 100 finirò qui. Con l’ingresso in Champions e la finale di Coppa Italia posso ritenermi più che soddisfatto”.

Ma d’altra parte a Bergamo Masiello si è sempre sentito a casa: “Domenica sera in centro città abbiamo avuto un’altra grande dimostrazione di affetto. Io devo fare un grosso applauso, ci sono sempre stati vicini anche nei momenti più difficili. Ma non avevamo dubbi”.

(foto San Marco)

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