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La recensione

“Nei silenzi delle parole”: il libro di poesie del giovane bergamasco Domenico

Trent'anni e nelle sue poesie Piccolo racconta i segreti dell’animo umano

Domenico Piccolo è nato nel 1988 della capitale italiana della moda, risiede ora a Verdello ed è uno scrittore.
Non uno scrittore qualunque, Domenico Piccolo è un poeta che per di più ha appena pubblicato per Scatole Parlanti la sua nuova raccolta di poesie.
Canta di un’Italia vecchia, che cade a pezzi come una delle tante chiese traballanti che fanno da spina dorsale al Bel Paese, omaggia i sentimenti, quelli veri, quelli che fanno stringere lo stomaco e fanno ingigantire il cuore.
Nella raccolta “Nei silenzi delle parole” Piccolo racconta i segreti dell’animo umano, esorcizza i pensieri che sono comuni a tutti, ma che a volte non si è in grado di esprimere o si ha paura di esternare.
Come un flebile vento su vecchi mobili avvolti da cellofan, il poeta porta via la polvere e muove la plastica sottile, ma spessa portando un punto di vista giovane sopra un’Italia eretta con scelte efferate, senza però mai scordare le fondamenta di storia e bellezza che la rendono unica.
Ad un tratto sposta l’obbiettivo sopra ciò che è essenza prima dell’uomo, Colui che “move il sole e le altre stelle”, l’amore.
Così Domenico Piccolo, un po’ come i Grandi poeti del passato inizia un viaggio introspettivo verso ciò che accomuna l’uomo, indistintamente da sesso, etnia o religione e ci si rende conto che per quanto si ami la propria individualità davanti ad un sentimento così grande ci si mostra tutti nudi ed inermi.
Si rimane muti ad ascoltare in silenzio il cuore che batte un battito il più, il naso che respira un respiro in meno e le guance che arrossiscono di un rosso più acceso.

“(…) M’appoggio al tuo silenzio
senza preoccuparmi
dell’invidia delle stelle.
(…)”
(Capricci d’amore, Domenico Piccolo)

Questa raccolta è per chi ha bisogno di amare, per chi ha bisogno di essere ascoltato o di ascoltare, è per chi in un ideale ancora ci crede, è per chi è sempre di fretta nel caotico traffico della vita e che potrà trovar ristoro e pace sfogliando le pagine de “Nei silenzi delle parole” impregnate di inchiostro steso con chiarezza, semplicità, freschezza e onestà, senza timore di mostrarsi così come si è: umani.

“(…)
Ora non restava che
la freschezza di un ricordo,
la voglia di un ballo,
il desiderio di un bacio
e nulla più
di un’anima malinconica
chiusa dentro tanta bellezza.”
(Il profumo del rosso, Domenico Piccolo)

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