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M5s

Anesa: “Un errore il Governo con la Lega, ma sfiduciare Di Maio può essere controproducente”

Dopo la disfatta alle europee, il capo politico del Movimento ha deciso che si sottoporrà su Rousseau al voto degli iscritti. Violi: "Concentrare le colpe su una persona è un vizio tipicamente italico. Tutti abbiamo responsabilità"

Dopo la disfatta elettorale alle europee, Luigi Di Maio ha deciso che si sottoporrà sulla piattaforma Rousseau al voto degli iscritti. Il capo politico del M5s in queste ore è sotto accusa per aver concentrato su di sé molti ruoli: vicepremier, ministro del lavoro e dello sviluppo economico. Oltre – ovviamente – a quello di leader del partito.

Lo strumento sarà un voto (dalle 10 alle 20 di domani, giovedì 30 maggio) sulla piattaforma Rousseau, perché gli iscritti sono “gli unici a cui devo rendere conto del mio operato” spiega il ministro, annunciando anche possibili riflessioni su come deve cambiare l’ossatura dei Cinquestelle. “Se ci sono strutture o luoghi decisionali da creare, lo faremo” promette. Ma prima vuole capire se ha ancora la fiducia della base.

La domanda, semplice e diretta, sarà la seguente: “Confermi Luigi Di Maio come capo politico del M5S?”.

“Penso proprio di sì – risponde Nicholas Anesa, candidato sindaco a Bergamo alle elezioni del 26 maggio per il Movimento e ora Consigliere comunale all’opposizione -. Secondo me c’è bisogno di una profonda autoanalisi sul lavoro svolto, ma anche un cambio di guardia può essere controproducente. Accanirsi sul cadavere di Luigi Di Maio non lo trovo corretto. Dopotutto ha saputo portare a casa anche risultati importanti”.

Se a livello nazionale si può parlare semplicemente di crollo, quella subita al nord – e in parte anche al centro – è stata una batosta a tutti gli effetti. “Sicuramente è qui che dovremo migliorare di più, facendo sentire la nostra presenza sul territorio” osserva Anesa, che al Movimento rimprovera in particolare il Governo con la Lega. “Ci ha fatto perdere identità, creando confusione tra gli elettori. D’ora in poi servirà lanciare messaggi più chiari sul chi siamo”.

“Concentrare le colpe su una persona sola è un vizio tipicamente italico – ha affermato alla trasmissione ‘Aria Pulita’ il Consigliere regionale Dario Violi -. Di fronte al risultato elettorale tutti abbiamo delle responsabilità. Bisogna prendere atto della sconfitta, tirare i remi in barca e capire perché sui territori non andiamo così bene”.

L’ultimo a chiedere con forza a Di Maio di rinunciare a qualche carica è stato Gianluigi Paragone. E anche l’amico Alessandro Di Battista non è andato tanto per il sottile. “Abbiamo fatto un mucchio di cazzate – ha scritto in un lungo post su Facebook -. Cazzate politiche, strategiche, comunicative, di atteggiamento”, ma “ai miei ex-colleghi, eterni fratelli di mille battaglie dico alcune cose. La prima è che chi è in difficoltà va sempre sostenuto, dicendogli in faccia cosa non è andato bene e proponendo idee e cambiamenti”.

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