Colorati, allegri, belli. Tanti. Ma, soprattutto, liberi. Orgogliosamente liberi. Erano in migliaia tra le vie del centro sabato 18 maggio per la seconda edizione del Bergamo Pride-Orgoglio oltre le mura, la manifestazione – organizzata anche in tante altre città del mondo – nata con lo scopo di rivendicare i diritti Lgbtqi.
Il meteo ha provato a rovinare la festa, ma non ce l’ha fatta: i bergamaschi, infatti, si sono armati di ombrelli e kway e hanno sfidato la possibile pioggia pur di sfilare.
Non solo rappresentanti della comunità Lgbtqi: c’erano giovani, giovanissimi, bambini accompagnati dai genitori, persone anziane. Famiglie di ogni tipo, poco importa se composte da un uomo o una donna, da due uomini o da due donne. Perché il Bergamo Pride è stato organizzato proprio con l’intento di unire, mettendo da parte quelle discriminazioni che – ahinoi – ancora troppo spesso riguardano la nostra quotidianità.
Madrina di questa seconda edizione del Bergamo Prida è stata la modella bergamasca Paola Turani, che ha guidato il corteo cantando, ballando e sventolando a più riprese una bandiera arcobaleno.
Presente alla manifestazione anche un nutrito numero di politici: dal primo cittadino di Bergamo Giorgio Gori al candidato sindaco dei 5Stelle Nicholas Anesa (accompagnato dall’onorevole Guia Termini, dal consigliere regionale Dario Violi e dal consigliere comunale Marcello Zenoni), fino al candidato sindaco di Bergamo in Comune Francesco Macario.
Tra i volti noti dell’evento anche Giampietro Belotti: con la sua divisa da nazista dell’Illinois ha ideato un modo assolutamente ironico (e completamente pacifico) di contromanifestare ai raduni delle Sentinelle in Piedi, i paladini dei valori cattolici che si dichiarano contro le unioni civili, l’aborto, la fecondazione eterologa.
I partecipanti si sono radunati davanti alla stazione della città intorno alle 15. Mezz’ora più tardi è partito il corteo che ha sfilato nelle vie principali del centro tra canzoni e slogan lanciati dall’altoparlante montato sul furgone che ha fatto da apripista: da viale Papa Giovanni fino a Porta Nuova, poi piazza Matteotti, via XX Settembre, via Quarenghi, fino alla Malpensata, dove la manifestazione si è conclusa una volta giunta all’interno del parco.
Più di due ore di camminata per rivendicare l’importanza di due diritti fondamentali chiamati libertà e tolleranza.
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