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La giuria online

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LA RIVINCITA

-Silenzio, per favore! – urlò Alice piena di rabbia -Dobbiamo sbrigarci, io ho un appuntamento tra pochi minuti! – La confusione regnava nel Mondo delle Fiabe; era il giorno delle riunioni ma i Buoni non ne volevano sapere di accordarsi.
-Ma a cosa serve? – esclamò Raperonzolo, -Ormai i Cattivi non ci possono fare niente! –
-Infatti! Sarebbe meglio dormire- ammise Aurora.
-Parliamo di cose serie, invece! Quando arrivano i nuovi vestiti? – chiese Ariel.
-Sempre a parlare di vestiti voi! Perché, invece, non dite ad Aladdin di cacciare quella scimmia?!?- si lamentò Jasmine.
-Forse perché a loro non dà fastidio?!?- rispose furioso Aladdin.
-Trilli posa la mia polvere di stelle! – urlò Peter
-La polvere di stelle la produciamo noi fate e quindi spetta a noi averla prima- controbattè Trilli.
Se alla riunione dei Buoni vigeva il caos, alla riunione dei Cattivi nessuno aveva voglia di discutere.
-Guardate come mi ha ridotto i baffi! – piagnucolò Capitan Uncino -Si è divertito a bruciarli tutti, quel maledetto bambino! –
-Sì, lo sappiamo- rispose cantilenando Malefica.
-Guardate come ci stanno riducendo! Io non ho più i miei capelli- esclamò Gothel, la madre di Raperonzolo, -E tu, Ursula, non sei stanca di quella piccola Sirena che non mantiene le promesse? –
-Certo- dichiarò Ursula.
-Da sempre i Cattivi sono discriminati! – si lamentò Jafar.
-È ora di cambiare le cose! La gente vedrà chi veramente si nasconde dietro quei visi perfetti e chi sono veramente le vittime! – disse la Regina di Cuori.
-Dobbiamo unirci e combattere tutti insieme! – dichiarò infine Ursula, seguita da una marea di acclamazioni.
Così i Cattivi, uniti e vogliosi una volta per tutte di ribaltare le carte in tavola, iniziarono ad informarsi sulle tecniche più particolari di complotto, ad allenarsi a preparare pozioni velenose, ad avvelenare i cibi, a scatenare mostri feroci, in modo tale da eliminare ogni eroe.
Dopo una dura preparazione, i Cattivi erano pronti, in gran forma per cambiare la situazione. Necessitavano solo di un piano perfetto.
-Potrei costringere Alice a dipingere tutte le mie rose! E avvelenarle…- propose la Regina di Cuori; -Potrei intossicare Aladdin e quell’impostore del Genio! – aggiunse Jafar;
-Potrei convincere l’ingenua Ariel a tornare da suo padre per poi farla annegare! – continuò Ursula.
-Ma no, non avete capito niente! Dobbiamo collaborare se vogliamo raggiungere il nostro obiettivo: distruggerli! Da sempre abbiamo agito individualmente e non abbiamo mai ottenuto nulla! – riflettè Malefica.
Tutti i presenti iniziarono a riflettere. Meditarono sulle differenze presenti tra il loro modo di comportarsi e quello dei Buoni.
Da sempre i Buoni avevano ottenuto la vittoria, collaborando, chiedendo aiuto se si fossero trovati in difficoltà, non avendo paura di ciò che poteva succedere perché credevano nelle proprie capacità e possedevano il coraggio di affrontare anche le avversità incontrate nel loro percorso.
I Cattivi pensarono invece alle loro singole azioni. Avevano sempre agito individualmente, non provando ad ottenere ciò che volevano una seconda volta, rimanendo, alla fine, soli e non riuscendo, così, a raggiungere il proprio scopo.
Quest’ultimi rifletterono su tutte le loro disavventure e sulle loro sconfitte, erano sempre arrivati a un soffio dalla meta, senza mai trionfare. Non sapevano il perché ma in ogni storia i Buoni riuscivano a soppravalere e tutte le fiabe si concludevano lietamente con “E vissero tutti felici e contenti”; senza mai pensare che non tutti potevano essere “felici e contenti” della vittoria dei Buoni.
Più ci riflettevano, più erano sempre meno convinti di potercela fare; insomma non erano loro le persone buone, belle, intelligenti, coraggiose; loro erano gli incapaci, i brutti: o almeno era così che li vedevano tutti.
Passarono settimane, e quasi più nessuno pensava alla faccenda.
L’unica che continuava a credere nel buon esito del loro compito era Malefica che decise di sfruttare i punti deboli dei Buoni per metterli uno contro l’altro.
-Ragazzi, è ora del cambiamento, della svolta. È arrivato il momento di finire i Buoni. Per vincere la nostra battaglia dobbiamo cogliere le debolezze dei nostri acerrimi nemici e sfruttarle a nostro favore. Ad esempio Aurora è vanitosa. – proclamò Malefica.
-Peter è presuntuoso- aggiunge Uncino- e Trilli è permalosa-
-Ariel è egocentrica e Alice egoista- aggiunsero Ursula e la Regina di Cuori.
-Raperonzolo è scontrosa- osservò Gothel,
-Aladdin è incontentabile e Jasmine è viziata- disse, infine, Jafar.
-Bene, allora sfruttiamo questi vizi a nostro favore. Io forse ho già un’idea che potrebbe funzionare…- disse sghignazzando Malefica.
Continuando disse -Potremmo sterminare tutti addormentandoli. –
Ursula controbattè – Ma no! Sarebbe troppo scontato da parte nostra; ma non preoccupatevi, ho già in mente una soluzione! –
Gothel ironizzando -Illuminaci Ursula! – Quest’ultima, molto fiera di sé, espresse la sua idea- Potremmo ispirarci ai nostri antenati, a coloro che erano in grado di seminare discordia anche tra gli Immortali, rimembrate Eris, con la sua famosissima mela? –
Jafar la interruppe prorompendo- La mela avvelenata della Regina Cattiva? –
Ursula scocciata disse- Ma no! Non pensavo che la tua intelligenza fosse così ristretta! Io mi riferivo al Pomo della Dea della Discordia! –
In coro tutti i Cattivi acclamarono l’originale idea di Ursula.
Tre giorni dopo, nel villaggio dei Buoni giunse l’inganno architettato dai loro acerrimi nemici.
Una favolosa mela d’oro puro era situata al centro del paese; su essa era impressa la scritta: “Al più coraggioso”. Subito vedendo il luccichio Ariel e Raperonzolo accorsero.
-Un ammiratore segreto ha deciso di dedicarmi questo dono! – esclamò gioiosa Ariel.
-Ma che dici, è sicuramente dedicata a me! – rispose Raperonzolo- Non vedi cosa c’è scritto! Sicuramente sono io la più valorosa! –
Le urla e le grida attirarono l’attenzione della gente dei dintorni, che si precipitò per assistere alla scena. Tutti iniziarono ad encomiare la mela come propria. Si imbastì, così, una lunga discussione per chi meritasse il prezioso presente.
-Beh, io vorrei capire chi ci ha inviato questo dono…- dichiarò Jasmine.
-Ma che ti importa! L’importante è sapere che qualcuno ritiene uno di noi un vero e proprio eroe audace! È una grande vittoria e sono certo di essere io il prescelto- esordì Aladdin.
-Sono io la prediletta per tutte le avventure che ho passato! – piagnucolò Alice.
-Non dite sciocchezze, sono certamente io il più coraggioso! – urlò Peter.
-Posso esserlo solo io! – gridò Aurora
Iniziò così il peggior litigio che il Mondo delle Fiabe avesse mai visto.
I più avidi vizi degli Eroi venivano a galla, tutti pensavano solamente a sé stessi e non alla condivisione. Era presente un tale caos che non si distinguevano più i Buoni dai Cattivi. Nessuno rifletteva sul vero significato della mela d’oro, tutti volevano essere i migliori e dominare sugli altri. Il desiderio del potere vinceva sul potere dell’unione!
I Cattivi godevano nel vedere i Buoni “non più perfetti”.
Di giorno in giorno, la confusione aumentava.
In ogni fiaba, i protagonisti volevano riscrivere la loro storia affinché riuscissero ad esaltare il loro coraggio per essere degni del pomo; finirono con l’esaltare solamente i propri difetti.
I Buoni, per distinguersi dagli altri e dimostrare il proprio valore, si cimentarono in missioni addirittura auto-distruttive tanto che per i Cattivi era diventato anche troppo semplice sconfiggerli.
I Cattivi decisero di rimpossessarsi della mela d’oro per porre fine ai litigi e per far sì che i Buoni si rendessero conto del loro mutamento negativo.
I Buoni, come risvegliatosi da un lungo sonno, compresi gli errori commessi, capirono che nessuno può essere definito solamente “Buono o Cattivo”.
Coraggio è anche riconoscere e trovare l’equilibrio della convivenza.

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