Due biciclette bianche, posate ai bordi della strada. Portano i nomi di Maurizio Besana, 59 anni, e Giorgio Oddi, 16. Entrambi si trovavano lungo la Briantea sabato sera a Curno, 13 aprile, quando poco prima delle 19 una Volkswagen Golf li ha travolti in rapida sequenza (leggi qui). Il primo, originario di Bonate Sotto, trovato ancora cosciente, è morto poco dopo l’arrivo in ospedale a causa dei traumi riportati. Il secondo, studente al Natta di Longuelo, ha subito una grave lesione cerebrale ed è spirato intorno alle 3 del mattino.
Due simboli per ricordarli a pochi giorni dalla tragedia. L’iniziativa è partita dai membri di Fiab Bergamo-Pedalopolis, associazione nata in città nel 2007 con lo scopo di incentivare l’uso della bicicletta. Alle 18.30 un gruppo di circa quaranta ciclisti è partito dalla ciclofficina Bikefellas di via Gaudenzi, pedalando fino al luogo dell’investimento. “Le colpe dei singoli episodi – commenta l’associazione – non ci interessano. Sappiamo che la colpa è dell’attuale sistema di mobilità incentrato sull’abuso dell’auto privata. Sul fatto che le strade, pur essendo di tutti, siano pensate e disegnate solo per le auto e che nulla stia cambiando veramente”.
Un appello lo rivolgono anche alla politica, in particolare ai candidati sindaco in vista delle elezioni: “L’abuso dell’auto privata è dannoso per l’ambiente, nocivo per la salute e pericoloso per le persone. Chiediamo ai futuri amministratori di prendere posizioni precise e coraggiose sul tema, e che venga radicalmente modificato il modo in cui si guarda al sistema della mobilità”.
(foto: Giulia Porta/Roberto Cremaschi)
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