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Appunti & virgole

Atalanta, tiro a segno con frenata, ma Gasp: “Noi non molliamo niente”

Non bastano i numeri (32 tiri a 2...) per conquistare tre punti che sembravano scontati. Il calcio è anche questo e la corsa all'Europa continua

“È mancato il gol. Eppure avevamo il miglior attacco del campionato e abbiamo avuto tante opportunità. E non è facile dare una spiegazione. Ma noi non molliamo niente”.

La rabbia e l’orgoglio di Gasperini sono la risposta agli applausi del pubblico, nonostante un risultato che lascia molta amarezza più che delusione. Perché l’Atalanta ha dato una ennesima prova di forza ma non è riuscita a vincere e il calcio spesso è imprevedibile, giocare meglio aiuta a vincere ma non sempre vince chi gioca meglio. Tanto è vero che Andreazzoli commenta: “Avremmo potuto vincere noi, ricordate le palle gol all’inizio e alla fine della partita?”. Certo, l’allenatore dell’Empoli, bontà sua, poi aggiunge: “Spero che questo punto non faccia sfumare il sogno Champions dell’Atalanta: io faccio il tifo per questa squadra che è la più in salute del campionato e gioca un calcio splendido, da emulare…”.

Colpa anche di Dragowski, il portiere polacco che era in panchina nella Fiorentina quando all’andata i viola vinsero 2-0 e poi, passato all’Empoli, ha fatto un altro mezzo sgambetto ai nerazzurri.

Certo questa frenata costerà molto nella corsa alla Champions, ma non per l’Europa. E sinceramente cosa si può rimproverare a una squadra che ha stabilito il “record di conclusioni e tiri in porta in una partita”, come ha ricordato Gasperini? Sconsolato ma agguerrito e pronto a ricominciare la corsa.

I numeri… In effetti: 32 tiri a 2, 13 a 2 le occasioni gol, 18 a 1 in tiri in porta. Ma il calcio non è una scienza esatta e a volte puoi attaccare anche tre giorni e non segni mai, anche se nella precedente partita in casa, col Bologna, hai trasformato in gol ogni tiro, quattro nel primo quarto d’ora!

Magari il punto conquistato servirà all’Empoli proprio per agganciare presto il Bologna e forse salvarsi, sicuramente la squadra toscana già all’andata aveva dato un brutto colpo ad un’Atalanta euforica e bella carica per il 4-1 sull’Inter. Ci sono avversari che ti danno più problemi di altri, come del resto ha fatto la stessa Atalanta con l’Inter. E perciò devi anche accettare il risultato.

Con Masiello migliore in campo, le migliori palle gol sui piedi o la testa di Hateboer, lo stesso Mancini di testa sempre pericoloso. Ma tutti sono stati meno precisi del solito, gli attaccanti soprattutto, anche se hanno giocato con un’intensità e una pressione ammirevoli. Ancora una volta tutta la squadra ha dimostrato una condizione invidiabile, piantando le tende nella metà campo avversaria e togliendosi solo quando il fischio finale dell’arbitro ha detto basta.

A proposito dell’arbitro, lo stesso Manganiello che all’andata aveva espulso Ilicic ha sorvolato al 7′ della ripresa su un intervento molto dubbio di Nikolau, che è franato addosso a Zapata lanciato a rete: solo spalla contro spalla? O rigore? Gasperini non cerca alibi: “Non ci lamentiamo, non l’ho ancora rivisto, però se non l’ha dato…”.

In effetti l’Atalanta è tra le squadre che ha avuto meno rigori, 3 (uno solo realizzato), dietro ci sono solo Parma e Cagliari con 2. Mentre nell’ultima giornata hanno segnato su rigore il Milan, la Sampdoria. Ma ci sarebbe da fare un lungo discorso anche sulle punizioni, un’arma che l’Atalanta non sfrutta da lungo tempo. E anche contro l’Empoli avrebbe fatto comodo, un calcio piazzato indovinato.

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