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Il patron di brembo

Bombassei: “Così ho preparato il passaggio generazionale” .

Il riassetto nella cassaforte FourB e la guida a Tiraboschi .

Giovedì 18 aprile si terrà l’assemblea degli azionisti pronti per approvare o meno il voto maggiorato.

Come anticipato nella sezione “finanza” de “Il Corriere della Sera” agli azionisti sarà permesso di esprimere doppio voto per ciascuna azione posseduta con il mantenimento in portafoglio senza soluzione di continuità, per almeno 2 anni.

Bombassei afferma “sarà un sogno che si realizza”.

“L’obiettivo è quello di raddoppiare la taglia entro 4-5 anni (crescita del 40% negli ultimi 5 anni). Quei ritmi non sono replicabili con la crescita interna, è necessario lavorare sul capitale sociale” afferma Bombassei.

Con il voto maggioritario se tutti i soci dovessero comportarsi allo stesso modo, i rapporti nell’azionariato non cambierebbero. Ma naturalmente nella vita societaria non accade così. E dunque il calcolo è che pur aumentando il capitale, una quota del 30% consentirebbe alla Nuova FourB di restare tale e non perdere il controllo.

La necessità di convocare l’assemblea è sorta quando Alberto Bombassei ha affidato al suo manager Andrea Abbati gran parte delle decisioni societarie, effettuando il noto “passaggio generazionale”. Le scelte relative allo sviluppo tecnologico delle automobili e al “come mantenere una posizione di prestigio nel mercato” del manager, segneranno una svolta.

I cambiamenti tecnologici riguardano il tecnologizzare le automobili aumentandone la qualità per poter mantenere la posizione sul mercato. Il profilo tecnologico richiesto porta a pensare in direzione vecchia Europa la risposta sui mercati di Cina e Stati Uniti .

“E non necessariamente soltanto nell’auto in senso stretto, ma anche nel tech per preparare la vettura del futuro”. È un mondo che Bombassei conosce bene quello americano in quanto anni fa il fratello Sergio cedette ,a sorpresa, la sua quota alla Kelsey-Hayes,il patner USA imbarcato nel 1983 e quindi si ritrovò di colpo manager nella sua azienda perché la famiglia aveva perso il controllo del capitale sociale. Solamente nel 1995 arriva la quotazione e l’assetto attuale.

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