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La coalizione si presenta

Gori e il modello Bergamo; Beppe Sala lo appoggia: “Un sindaco così me lo terrei da conto” fotogallery

Via alla campagna elettorale per Bergamo con il candidato pronto per il bis e le 5 liste che lo sostengono

Venti palloncini bianchi, rossi e blu; una scritta “Gori sindaco” di polistirolo bianco sullo sfondo spoglio e lo slogan “Sempre più Bergamo” scelto per questa campagna elettorale.

È cambiato Giorgio Gori: 5 anni a Palazzo Frizzoni lo hanno reso meno formale, meno perfetto, anche se sul palco del Centro Congressi, al lancio ufficiale della coalizione coi sindaci di Milano Beppe Sala e di Brescia Emilio Delbono, è ancora attento ai più piccoli dettagli, più diretto e più sciolto.

Un lancio nel segno dell’orgoglio concreto e pratico: “Un bergamasco non lascia mai un lavoro a metà”.

Nel buio della sala un filmato ripercorre i cinque anni alla guida della città. Dall’abbraccio delle Mura all’Amatriciana solidale, dal lavoro alla sicurezza, dai quartieri al turismo… Poi il sindaco entra in scena e subito chiama e ringrazia uno ad uno gli assessore della sua giunta: Francesco Valesini, Leyla Ciagà, Nadia Ghisalberti, Marco Brembilla, Giacomo Angeloni, Loredana Poli e Sergio Gandi. Mancano all’appello Maria Carla Marchesi che arriva poco dopo e Stefano Zenoni, assente giustificato.

“Sono orgoglioso della mia squadra, anche se abbiamo avuto idee diverse e confronti, nessuno degli assessori non è uscito dalle nostre riunioni di giunta esternando posizioni diverse. Abbiamo sempre avuto, e lo abbiamo dimostrato, che tra noi c’è sempre stata una comunità di intenti” puntualizza Giorgio Gori.

Poi è il momento della presentazione delle cinque liste che sosterranno Gori. Si inizia con il Partito Democratico, che il sindaco definisce “la mia colonna, il partito a cui sono iscritto”.

“Bergamo con Gori ha preso una scossa e deve continuare su questa strada che mette al centro l’ambiente, i quartieri e la legalità” evidenzia Marzia Marchesi.

Nicola Ghisalberti per la lista PiùEuropa evidenzia: “Il problema dell’equità dei giovani, noi abbiamo sulle spalle il debito pubblico più grande d’Europa. Bergamo deve essere in Europa e collegata con l’Europa, Bergamo deve avere un potenziamento della linea ferroviaria con Milano e con Brescia”.

C’è spazio per la Sinistra più critica nei confronti dell’amministrazione di Giorgio Gori che ha deciso di sostenerlo. Lo rimarca Monica Corbani di Ambiente-partecipazione-futuro: “Siamo spinti dal sentimento dell’urgenza di rispondere a Salvini, a quell’onda sorda alla sfida ambientale. Non vogliamo trovarci a metà giugno a piangere per i cinque anni passati come un paradiso perduto travolto dalla marea verde e nera. Noi non stiamo alla finestra, vogliamo una città in cui bambini condividono il cibo. Siamo quelli del sostegno critico. Siamo convinti che di sinistra è, chi di sinistra fa. Con Gori saremo leali e critici, aperti e sfidanti”.

Lo ribadisce anche Nadia Ghisalberti, assessore alla cultura e a capo del Patto per Bergamo, in cui sono confluiti Patto civico, Italia in comune, Socialisti.
“C’è da riconoscere la grande qualità del lavoro svolto da Gori per la città. Noi siamo per una città che garantisce i diritti di tutte le famiglie, sì, famiglie al plurale”.

A chiudere è la lista Gori. Loredana Poli ripercorre le tappe della città dei bambini: “E se una città è a misura di bambino, è adatta a tutti”.

SALA: “GORI? ME LO TERREI DA CONTO”

Il sindaco di Milano, Beppe Sala, sul palco con Gori ed Emilio Del Bono, sindaco di Brescia si presenta così: “Noi siamo la Brebemi della politica che funziona”.

“Sono molto attento e partecipe alla politica delle città – ammette -. Quello che ci accomuna è lo sviluppo e la solidarietà. Non esiste lo sviluppo senza la crescita di solidarietà. Questo è il nostro spirito. Michael Bloomberg, quando era sindaco di New York, diceva che per amministrare bene una città servono due cose: il funzionamento sano dei servizi, poi c’è la narrazione della città ai tuoi cittadini “.

E in cosa consiste la narrazione di una città? “È dare l’idea di un presente e di un sindaco che ha visione di lungo termine” Poi sciorina qualche consiglio a Gori e a tutti i sostenitori: “Ricordatevi: non potete rispondere a tutto, altrimenti perdete l’orizzonte del programma, quindi concentratevi su un progetto, su un’opera da fare e ripetetela come un mantra – aggiunge Sala -. Da domani non frequentatevi solo tra di voi, andate a cercare chi ha il dubbio, cercate di confrontarvi sul programma”.

Al sindaco le conclusioni: “In questi cinque anni ci abbiamo messo l’anima, per migliorare la nostra città, e ancora di più vogliamo fare nei prossimi cinque. Abbiamo ereditato una città ferma e l’abbiamo rimessa in movimento. Vogliamo quindi completare il lavoro – assicurando alla città la continuità necessaria – e porre le basi per la Bergamo del 2030, pensando il primo luogo all’ambiente e alla grande sfida demografica che ci aspetta. Ma c’è di più: abbiamo un “modello” da difendere e rafforzare, quello di una città aperta e inclusiva, che riconosce il valore delle differenze e del rispetto tra le persone”.

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