La FIJLKAM (Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali) è la Federazione ufficiale della nostra nazione, che comprende diverse discipline, tra cui proprio il Karate.
Ogni Regione rappresenta il fulcro della FIJLKAM, poiché il lavoro è gestito da molteplici persone, da gruppi che permettono la realizzazione di idee, progetti e sogni di talenti sparsi su tutto il territorio.
Nel settore del Karate, la Lombardia (e tutte le altre regioni) è rappresentata dai cosiddetti “Ufficiali di Gara”, ovvero gli arbitri e i giudici.
Ognuno di loro può essere definito come una figura di riferimento, ma non solo… essere ufficiale di gara non è per tutti, perché vi sono tante responsabilità e caratteristiche che andrebbero sviluppate o comunque avere un modello, un prototipo su cui basarsi e poterci lavorare nel tempo.
Dico questo perché, da circa un anno, ho cominciato ad avvicinarmi a questo nuovo percorso, pensando principalmente al mio futuro, in quanto per prima cosa sono un’atleta, però voler mettersi in testa un nuovo obiettivo che potrebbe essermi utile tra qualche anno è un qualcosa di gratificante e allo stesso tempo impegnativo.
Come prime esperienze, ho partecipato al Progetto Sport e Scuola “Trofeo Bresciano FIJLKAM”, forse una delle competizioni rivolte alle classi più giovani con la quale sono cresciuta, perché sì… ho gareggiato anche io in questo circuito qualche anno fa e ritrovarmi nei panni di coloro che mi giudicano alle gare è molto strano.
Grazie al Maestro Ermanno Bertelli, ho iniziato ad avvicinarmi anche a questo piccolo-grande ramo del Karate, partecipando a corsi lontani anche più di tre ore da casa; ho studiato, ho fatto delle piccole prove che poi ho dovuto esaminare proprio durante le gare, partendo dal combattimento dimostrativo.
A distanza di poco più di un anno, esattamente da gennaio, ho cominciato ad intraprendere il percorso UDG FIJLKAM (Ufficiale di Gara) presso il Centro Universitario Sportivo di Dalmine, partecipando ai corsi tenuti Innocenzio Portelli, Mauro Rossignolo e Angelo Spinelli, assieme a tutti i nuovi aspiranti UDG.
Un’occasione che ho voluto cogliere subito, ma che richiede tanto sacrifico come per gli allenamenti, il lavoro e lo studio.
Arbitrare è una cosa seria, perché come accennato prima, vi sono grosse responsabilità e scegliere a chi assegnare il punto, piuttosto che la vittoria non è affatto facile. La visuale che cambia in base alle angolazioni dell’area di gara, chi nota un punto piuttosto che un altro, tante sensazioni che devono essere controllate; per questo gioca l’importanza dell’essere concreti e obiettivi, perché si parla sempre di atleti che si scontrano in maniera rispettosa per raggiungere uno scopo, un sogno, che a volte supera la medaglia…
Questi concetti chiave li ho notati confrontandomi con persone che masticano ancora meglio il significato di essere arbitri e, proprio loro, confermano che “il miglior arbitro è quello che sbaglia meno, proprio perché tutti sbagliano…”.
Essere Ufficiale di Gara è una grande emozione, perché come per un’atleta, girare per i palazzetti, fare nuove conoscenze e vedere che pian piano si iniziano a creare dei bei legami, permette di lavorare in sintonia, nella speranza di raggiungere nuovi successi, insieme.
Per fare ciò, però, bisogna rinunciare a qualcosa, magari lasciare anche la propria famiglia, trasferirsi, viaggiare, ma per chi è appassionato di questo sport, può capire quanto ne valga la pena!
Domenica 14 Aprile ritornerò nel Palazzetto dello Sport di Ponte di Legno, stavolta in divisa e senza il mio amato kimono, ma carica di nuove competenze e voglia di imparare.
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