La delibera di aggiudicazione è stata pubblicata giovedì 4 aprile sull’albo pretorio dell’ospedale Papa Giovanni di Bergamo (guarda qui). È l’atto che sancisce la chiusura dell’iter tecnico per la vendita della chiesa degli ex Riuniti all’Associazione Musulmani di Bergamo, per una cifra di 452.196 euro. Tecnico, appunto. Perché ora toccherà a Regione Lombardia esercitare il diritto di prelazione, come annunciato sei mesi fa dal presidente Attilio Fontana.
Che l’aggiudicazione fosse questione di tempo era chiaro ormai da febbraio (leggi qui). L’asta per la vendita, tenutasi a ottobre 2018, aveva sancito la vendita dell’immobile all’Associazione Musulmani, forte di un rialzo dell’8 per cento sulla base d’asta (418.700 euro). Le polemiche che ne conseguirono, però, spinsero il governatore Fontana ad occuparsi in prima persona della faccenda, annunciando il diritto di prelazione e “congelando” di fatto la gara. L’azienda ospedaliera che ha bandito la gara è infatti controllata da Regione Lombardia, la stessa che nel 2015 aveva approvato la cosiddetta Legge “anti moschee”. Una Legge molto restrittiva che rende molto difficile costruire luoghi di culto partendo da zero, e che il verdetto dell’asta aveva in qualche modo “aggirato”, visto che la chiesetta è già adibita a quel tipo di funzione.
Verso la fine di gennaio, dopo tre mesi di stallo, i responsabili del procedimento avevano inoltrato una prima raccomandata ai musulmani, richiedendo una corposa serie di documenti e informazioni aggiuntive sull’ente aggiudicatario provvisorio del bando, in particolare sui membri che compongono il Direttivo. Richiesta esaudita: la commissione di gara dell’Azienda ospedaliera non aveva riscontrato problemi tali da compromettere l’aggiudicazione dell’edificio, così come il notaio incaricato dall’ospedale per effettuare gli approfondimenti del caso, la dottoressa Nicoletta Morelli.
L’Associazione Musulmani dovrà ora a firmare un contratto, la cui efficacia resterà ancora in sospeso. La Soprintendenza avrà 60 giorni di tempo per poter esercitare il diritto di prelazione e comunicare poi la decisione agli enti territoriali competenti, Regione compresa.
Gli spazi della chiesetta sono attualmente occupati in comodato d’uso gratuito dalla Diocesi Ortodossa Romena. Nella delibera si legge che dovrà “disdire il contratto entro la data di sottoscrizione del contratto di compravendita”.
Il documento, firmato dal direttore generale dell’Asst, la dottoressa Maria Beatrice Stasi, prevede anche “la restituzione della cauzione di 20.935 euro agli altri offerenti e precisamente alla ditta ‘Sala Hotels srl’ di Bergamo e alla Diocesi ortodossa romena d’Italia”, con sede a Roma.
Poche ore dopo la pubblicazione della delibera, la Regione ha confermato che eserciterà la prelazione, annunciando la volontà di rendere la chiesetta un centro culturale.
commenta