• Abbonati
Il caso

Delegato Fiom licenziato, il tribunale: “Non c’è giusta causa, va reintegrato”

Il lavoratore era stato licenziato lo scorso 4 aprile a seguito di un presunto errore durante una fase di saldatura ma il Giudice del Lavoro ha stabilito la disparità tra la negligenza addebitata e un provvedimento così grave.

Il Tribunale di Bergamo ha dichiarato l’illegittimità del licenziamento intimato dalla FBM Hudsondi Terno d’Isola a un delegato della Fiom CGIL, accogliendo il ricorso presentato dal lavoratore con l’assistenza legale dallo studio dell’avvocato Giuseppe Cattalini e il patrocinio della FIOM-CGIL di Bergamo.

Il Giudice del Lavoro,comunica la Cgil in una nota, ha ritenuto che non sussisteva alcuna giusta causa a fondamento del licenziamento e, di conseguenza, lo ha annullato, ordinando all’azienda di reintegrare il lavoratore nel posto di lavoro, oltre a risarcirlo con il pagamento di 12 mensilità. Secondo il Giudice la presunta negligenza addebitata al lavoratore non poteva giustificare un provvedimento così grave come quello del licenziamento.

Il delegato era stato licenziato il 4 aprile 2018, a seguito di un presunto errore durante una fase di saldatura.

“Ancora una volta l’applicazione dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori ha impedito alle aziende di licenziare ingiustamente un lavoratore e ha consentito alla vittima di poter ritornare nel proprio posto di lavoro, restituendogli un senso di giustizia e una dignità morale che nessun indennizzo economico avrebbe potuto assicurargli”, hanno dichiarato Andrea Agazzi, segretario della Fiom-Cgil e Paola Guerini, funzionaria che per la Fiom-Cgil segue l’azienda.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI