• Abbonati
L'intervista

Il questore Fabiano saluta Bergamo: “Daspo al Bocia? È la legge, nulla di personale”

Era arrivato in via Noli nell’aprile del 2015: "Peccato non aver trovato l'assassino di Daniela Roveri"

Il questore Girolamo Fabiano lascia Bergamo dopo quattro anni e tanti bei ricordi. Pugliese, 62enne,era arrivato in via Noli nell’aprile del 2015 dopo l’esperienza di Sondrio. Nei prossimi giorni tornerà a Milano, dove aveva svolto tutta la sua carriera di poliziotto, a capo del compartimento della Polfer. Sarà il suo ultimo anno di attività prima del pensionamento.

Al suo posto a dirigere la questura cittadina è stato chiamato il campano Maurizio Auriemma, in arrivo da Agrigento.

Questore Fabiano, il momento migliore di questa sua esperienza a Bergamo?

L’operazione del marzo 2017 sul consumo e lo spaccio di stupefacenti denominata “Mai una gioia”, grazie alla quale abbiamo fatto emergere un intenso giro di droga nei locali cittadini.

A proposito, si parla molto di legalizzare le droghe leggere, lei cosa ne pensa?

Dico solo che il consumo non si può sconfiggere esclusivamente con la repressione, ma servono strategie mirate da parte di tutti, non solo delle forze ordine. La scuola, la famiglia e i gruppi organizzati devono far tesoro della realtà esistente per arrivare a ridurre l’uso. La vera battaglia è questa e deve riguardare tutti.

Il momento peggiore invece di questi quattro anni?

Me ne vado con il cruccio di non aver individuato l’assassino di Daniela Roveri, la manager di Colognola uccisa nel dicembre 2016. Mi spiace per la sua famiglia. Ma il lavoro della squadra mobile va avanti, continuando a seguire ogni possibile pista.

Capitolo ultrà, come ha vissuto questa situazione e le critiche ricevute per le sue decisioni riguardo al Bocia?

La questura applica le norme esistenti con il solo scopo di garantire legalità e sicurezza, non certo per colpire una persona in modo casuale. Sono sereno per come ho svolto il mio lavoro. Gli insulti fanno parte di questo mondo. Sono contento che l’Atalanta stia andando bene e le auguro grandi soddisfazioni, sia in campionato che in Coppa Italia, perchè questa città si merita un club di livello. E sono certo che con lo stadio nuovo le cose andranno ancora meglio, anche in termini di sicurezza.

Ma cosa è successo a Firenze?

Questa domanda dovete rivolgerla ai colleghi di Firenze, non certo a me.

Infiltrazione mafiose, una piaga che colpisce anche la nostra città…

Vero, ma la Guardia di finanza è composta da personale altamente specializzato per contrastarle e quindi sono convinto che saranno sempre limitate.

Come giudica Bergamo?

Un bellissimo posto, con le condizioni ideali per vivere bene. C’è benessere economico, cultura e un’adeguata struttura urbanistica che consente un buon sviluppo. Ovvio che ci sono problemi legati alle aree dismesse, ma si è fatto molto e si sta lavorando per fare di più.

Conosce il suo successore Auriemma?

È un collega di alto livello, con capacità straordinarie, che sono certo farà anche meglio di me in questa città dove c’è tanto da lavorare.

E il suo futuro?

Vado a Milano a dirigere il compartimento della polizia ferroviaria. Organizzerò gli agenti per garantire adeguata tranquillità a chi viaggia in treno. Sono pronto. Prima di andarmene voglio ringraziare Bergamo e i bergamaschi per questa bella esperienza, così come gli uomini della questura e le altre forze dell’ordine.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI