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Il caso

Consorzio di Bonifica, il conto più salato per 122mila cittadini scatena la polemica

Tariffe in aumento per far fronte agli interventi di manutenzione straordinaria. Gori: "La delibera sia rivista". FI: "La Giunta era consapevole"

Il prossimo mese a 300mila cittadini della provincia arriverà la cartella del Consorzio di Bonifica della media pianura bergamasca. Per 122mila in particolare il conto sarà più salato degli altri: sono stati previsti aumenti fino al 7-8 per cento per i contribuenti che vivono in aree interessati da lavori straordinari.

Il Consorzio così conta di recuperare 3,5 milioni spesi in manutenzioni straordinarie eseguite nel corso del 2018. Un’operazione “necessaria”, hanno spiegato i vertici del Consorzio nel corso della presentazione degli investimenti e dell’avvio della campagna di riscossione, ma destinata a sollevare qualche polemica.

La decisione, infatti, non è piaciuta al sindaco di Bergamo Giorgio Gori e al Comitato alluvionati, che chiedono una revisione della deliberazione. Stesso dicasi per Federconsumatori: “I Consorzi di Bonifica hanno fatto il loro tempo, la tutela del territorio va garantita dalle Amministrazioni locali con la supervisione delle Regioni – sostiene l’associazione -. Questo eviterebbe spreco di risorse e formazione di centri di potere economico difficilmente ‘controllabili'”.

“È assurdo che a pagare siano i cittadini – commenta il Consigliere Regionale Niccolò Carretta -. Non è bastata l’alluvione, ora anche un rincaro dell’8% sulla tariffa a carico dei cittadini, mi sembra troppo assurdo per essere vero. Mi impegno dal primo giorno qui in Regione affinché ognuno faccia la sua parte come dimostrano l’Interrogazione presentata in favore degli alluvionati per conoscere lo stato di avanzamento delle pratiche di risarcimento e per sollecitare un eventuale aumento di risorse per i risarcimenti e l’Odg approvato al bilancio del collega Paolo Franco su cui ho, convintamente, posto la mia firma per la realizzazione di una nuova vasca di laminazione acque nella zona di Astino. Non è giusto che i cittadini paghino per colpe non loro, i fenomeni si sono presentati e le istituzioni tutte devono fare la loro parte”.

“Fa sorridere la polemica scatenata dal sindaco di Bergamo riguardo al rincaro del 7-8% sui bollettini del Consorzio di Bonifica, a causa dei lavori in Val d’Astino – dichiara invece Stefano Benigni, deputato e consigliere comunale a Bergamo di Forza Italia -. Il Comune ha firmato una convenzione in cui è prevista una ripartizione delle spese al 50% tra Comune e Consorzio di bonifica, e la Giunta Gori era assolutamente consapevole di un possibile aumento dei bollettini a carico dei cittadini. Perché solo ora fa emergere il problema? Non sarà forse perché è iniziata la campagna elettorale per le prossime elezioni comunali? È mia intenzione chiedere ufficialmente al Presidente del Consorzio di Bonifica, Franco Gatti e a tutto il CDA, di esonerare dagli aumenti le famiglie di Longuelo e dintorni vittime dell’allagamento del 2016″.

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