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L'analisi

Atalanta dottor Jekyll e Mister Hyde: fortissima in attacco, ma prende troppi gol

Nerazzurri sempre in alto con Gasperini, ma spesso costretti a rimontare per i tanti gol subìti nei primi tempi

È un’Atalanta dottor Jekyll e mister Hyde: bellissima quando attacca, mediocre (da 6 stiracchiato) quando difende.

Lo dice la vocazione aggressiva e di grande intensità che Gasperini ha saputo trasmettere alla squadra e che ce l’ha fatta apprezzare e applaudire tante volte. Senza questo tipo di calcio l’Atalanta non sarebbe lì a correre per l’Europa, chiaro: quindi non lamentiamoci troppo, semmai cerchiamo di capire le due facce di una squadra che comunque è in corsa con le grandi del campionato e anche per giocarsi (speriamo) la finale di Coppa Italia.

Partiamo da tre dati positivi. L’Atalanta ha il secondo attacco del campionato, 57 gol dopo i 59 della Juventus, 3° il Napoli con 52. Non solo: la squadra del Gasp è prima nel conto degli assist (41), 2a la Sampdoria (35), 3° il Napoli (33). Ed è prima anche nei gol segnati di testa: Atalanta 13, Juve 11, Cagliari e Spal 10.

I numeri diventano meno positivi se guardiamo… dietro. L’Atalanta ha subìto infatti 39 gol, tanti come la Roma (però loro ne hanno segnati qualcuno meno, 52) e ha fatto peggio delle prime dieci della classifica. Bisogna scendere al Parma (11°) per trovare una difesa peggiore di quella nerazzurra.

Il dato che emerge poi non sono (e solo) i tanti gol presi, che non sarebbero poi tanti se guardiamo alla differenza reti, che è sempre un bel +18. Ma c’è un vizietto che ricorre abbastanza spesso nelle partite dei nerazzurri e sono i gol subìti nei primi minuti o nei primi tempi, che costringono spesso e volentieri a rimonte faticose. E non sempre riescono, nonostante la carica dei tifosi a Bergamo.

Vediamo. In casa ben 7 volte l’Atalanta ha subìto gol nei primi tempi e ha provato/dovuto rimontare. Ha perso col Cagliari alla terza giornata (gol di Barella al 45′), ha perso col Napoli alla 14a (1-2, al 2′ gol di Fabian Ruiz, poi Zapata al 56′ e Milik all’85’), ha pareggiato alla 18a con la Juve (2-2, autorete di Djimsiti al 2, poi due gol di Zapata e Ronaldo), ha pareggiato con la Roma alla 21a (3-3, al 3′ e 33′ Dzeko, al 40′ El Shaarawy, poi la rimonta con Castagne al 45′, nella ripresa Toloi e Zapata), ha vinto con la Spal alla 23a (gol di Petagna all’8′, nella ripresa Ilicic e Zapata), ha vinto con la Fiorentina alla 26a (3-1, Muriel al 3′, poi Ilicic e Gomez nel primo tempo e nella ripresa Gosens), ha pareggiato col Chievo alla 28a (Meggiorini al 32′, nella ripresa pari di Ilicic).

Fuori casa è successo meno frequentemente: alla 2a pareggio in Roma-Atalanta 3-3 (Pastore al 2′, poi avanti l’Atalanta con Castagne e doppietta di Rigoni, pareggio di Florenzi e Manolas), alla 5a pareggio in Milan-Atalanta 2-2 (Higuain al 2′, poi nella ripresa Gomez, Bonaventura e al 91′ Rigoni), all’11a vittoria in Bologna-Atalanta 1-2 (al 3′ Mbaye, nella ripresa Mancini e Zapata), alla 25a sconfitta 2-0 in Torino-Atalanta (Izzo al 42′, nella ripresa Iago Falque). Restano comunque tanti i gol subiti nelle sconfitte di Ferrara (2-0), Firenze (2-0), Empoli (3-2), Genova (3-1 per il Genoa con autorete di Toloi nel recupero del primo tempo, al 51′).

Insomma, troppi gol presi nei primi tempi, ultimo esempio quello col Chievo che ha fatto due tiri in porta, il primo campanello d’allarme annullato per fuorigioco (Giaccherini al 20′) e il gol di Meggiorini. Ha pesato, contro l’ultima in classifica, anche la prestazione insufficiente degli esterni, finora punto di forza della squadra e in particolare di Gosens, protagonista (con gol) nelle due precedenti partite ma non pervenuto contro i veronesi.

Un’ultima considerazione: rimontare spesso è faticoso e non dimentichiamo che l’Atalanta è in campo dal 26 luglio (Atalanta-Sarajevo 2-2 a Reggio Emilia) per i preliminari di Europa League. Anche se è vero che con Gasp a primavera si vola, però un po’ di ruggine nelle gambe a questo punto è normale. Speriamo che la sosta serva a recuperare.

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