• Abbonati
Le politiche bergamasche

Buon 8 Marzo: c’è ancora tanto da fare per mantenere e migliorare i diritti delle donne

Marzia Marchesi, Simona Pergreffi, Pia Locatelli, Elena Carnevali, Alessandra Gallone, Nadia Ghisalberti, Guia Termini, Federica Bruni, Emilia Magni, Denise Nespoli, Eleonora Zaccarelli, Loredana Poli, Laura Capella: il punto delle donne bergamasche impegnate in politica

emilia magni

Emilia Magni, consigliere comunale

“Essere donna in politica non si discosta molto dall’essere donna nella società. Il primo ostacolo si pone al momento delle elezioni. Nonostante le leggi approvate per bilanciare la rappresentanza, siamo ancora ben lontani da un reale equilibrio delle presenze. A Bergamo, le amministrative del 2014 hanno portato in Consiglio Comunale ben 11 donne. Ma è stato un risultato anomalo rispetto alla situazione che normalmente si verifica sia a livello nazionale che locale. Alle elezioni provinciali di quest’anno, a Bergamo, infatti è stata eletta una sola Consigliera. Eppure erano candidate donne competenti, che rivestono ruoli importanti sul nostro territorio. Fattori di tipo culturale inducono gli elettori a guardare con diffidenza la presenza femminile in politica. Sia uomini che donne sono indotti a votare e a valutare sulla base di pregiudizi e stereotipi di genere, spesso interiorizzati inconsapevolmente. Le donne sono viste ancora nei ruoli tradizionali e si ritiene che non siano all’altezza dei compiti che l’impegno politico richiede. Nel caso in cui vengano elette, si trovano a fare i conti con le stesse difficoltà ed ostacoli di natura sociale e culturale che incontrano quotidianamente e che, a parità di competenze e capacità, contribuiscono a limitare o anche solo ad oscurare il loro ruolo. Ciò detto, per fortuna, anche in politica, troviamo donne competenti e coraggiose che affrontano impedimenti e barriere, e si impegnano con tenacia. 

In questo momento storico, molte giovani, che fino a ieri davano per scontati i diritti faticosamente acquisiti dalle donne nel corso degli anni, anche in Italia, si stanno rendendo conto della fragilità delle conquiste, che non sono per sempre, e si attivano per difendere e salvaguardare questi diritti.
Questo è certamente un bene, perché la situazione economica e il clima culturale che si sta diffondendo mettono a rischio le conquiste fatte. Ma non è sufficiente. Purtroppo rilevo un atteggiamento di rifiuto, da parte delle giovani generazioni, di partecipare alla vita politica. Il messaggio che vorrei mandare è questo. Vorrei che avessero consapevolezza dell’importanza della presenza delle donne nella vita pubblica e nella politica. Essere elette dà la possibilità di migliorare la nostra società, anche a favore delle donne. Se credono possibile un cambiamento, devono farsi protagoniste di questo cambiamento, assumere ruoli che permettono di incidere sulle trasformazioni con politiche finalizzate a rimuovere quegli ostacoli che rallentano o impediscono il pieno raggiungimento delle pari opportunità.

In questi anni il legislatore e la società hanno compiuto molti passi avanti, la condizione delle donne è decisamente migliorata, ma le battaglie da combattere per un cambiamento, soprattutto culturale, sono ancora tante.
Innanzitutto per garantire i diritti conquistati e l’applicazione delle leggi in vigore. Restano, poi, ancora tanti temi su cui impegnarsi: cultura del rispetto, stereotipi di genere e sessismo nell’educazione, nella pubblicità, nel linguaggio, divario salariale tra uomo e donna a parità di mansione, conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, servizi pubblici efficienti che permettano di non addossare alle donne tutto il lavoro di cura, scarsa rappresentanza politica.”

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI