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La giornata internazionale

Noi di BGY, uniti per le donne di domani (non solo l’8 marzo)

Questo è il nostro personale omaggio dedicato a tutti i misteri senza fine, a tutte le guerriere, a tutte le muse, a tutte le dee. Semplicemente, a tutte le donne di oggi e di domani

“Donna, donna dimmi, cosa vuol dir essere una donna ormai?” 

Così cantava Lucio Battisti nella sua Canzone del sole: da quelle bionde trecce sono passati quasi cinquantanni, eppure la domanda rimane sempre la stessa per le ragazze che si trovano ad affrontare i cambiamenti che comporta la maturità.

Noi ragazzi di BGY da due anni a questa parte abbiamo dato vita ad un giornale che vuole accompagnare i ragazzi e le ragazze nella crescita, in tutte le sue gioie, difficoltà, prime esperienze, delusioni, dubbi e conquiste.

E, in occasione della giornata dedicata alle donne, non possiamo che ribadire, sempre di più, la nostra unione, la nostra alleanza per costruire un futuro all’altezza dei nostri sogni, fatto di amicizia, condivisione e rispetto.

Cosa vuol dire, dunque, essere una donna? Non crediamo di avere risposte esaustive, ma, con la voce di alcuni dei ragazzi che ogni giorno contribuiscono a rendere BGY speciale, almeno ci proviamo.

Questo è il nostro personale omaggio dedicato a tutti i misteri senza fine, a tutte le guerriere, a tutte le muse, a tutte le dee. Semplicemente, a tutte le donne di oggi e di domani.  Buon 8 marzo a tutte voi, siete speciali, non dimenticatevelo mai.

“Fin da piccolina, per me la parola “donna” ha sempre esercitato un fascino misterioso. Che cosa significa realmente? Come si fa a esserlo? Perché fin da subito è questo quello che ci viene insegnato: diventare una donna. Col passare degli anni, ho appreso che non esiste un unico modello: ci stiamo allontanando, o forse, dagli stereotipi classici che dipingevano l’essere femminile come un oggetto limitato solo alla funzione estetica. Grandi nomi di donne nella storia ci hanno mostrato che si può cambiare, ci si può spostare da quegli standard che per così tanto tempo sono stati classificati per normalità. Essere donne oggi significa essere intraprendenti, forti, consapevoli, ma anche moltissime altre cose. Non avere paura nel mostrare che possiamo essere brave quanto gli altri, possiamo vestirci, esprimere e pensare al di fuori degli schemi come più riteniamo, senza giudizi. Non è facile, essere donna, perché ci vuole coraggio in un mondo che più che andare avanti sembra essere bloccato in retromarcia. Ed è per questo che dico: festeggiamolo questo 8 Marzo, perché è la nostra festa. Certo, sicuramente c’è ancora moltissimo da cambiare, ma è solo l’inizio.”

Lisa Personeni, 21 anni

“Essere donna a 26 anni vuol dire avere coscienza degli errori fatti e promettere a te stessa che mai e poi mai (ri)permetterai a un uomo di dirti “abbiamo trascorso la serata insieme, ma le nostre vite devono stare separate”. Dopo i 25 inizi desideri di svegliarti ogni mattina con il ragazzo che ami e inizi a fare progetti con lui affinchè questo accada al più presto. Comprendi che probabilmente la tua strada sarà più complicata di quella del tuo compagno, che se ad un colloquio di lavoro ti chiederanno “lei ha intenzione di avere figli?”, tu saprai già cosa vorranno sapere. Essere donna oggi vuol dire avere il coraggio di rispondere “si!”; vuol dire ribellarsi alla logica del “trovati un uomo che ti mantenga” e provare a cambiare il tuo ruolo nel mondo. La donna di oggi deve essere autonoma e libera di prendere le proprie decisioni, senza privarsi del piacere di essere amate e – perché no – corteggiate perché, nonostante tante cose, essere donna è bello.”

Francesca Lai, 26 anni

“In storia stavamo studiando gli Etruschi, un meraviglioso popolo che si distinse dagli altri per le libertà “concesse” alle donne. Donne, libertà, diritti… si trattava certamente di un tema che meritasse un certo approfondimento; così, la volta successiva, decisi di proporre una lezione trasversale sull’uguaglianza di genere per far riflettere i bambini. Dopo aver discusso, ognuno di loro aveva il preciso compito di produrre un pensiero sull’uguaglianza tra uomini e donne. Affermazione che inizialmente destò qualche battutina sulla bocca di qualche bambino vivace, ma alla quale riuscirono a rispondere con una maturità che in qualche modo “strideva” con i loro dieci anni d’età. “Le donne hanno dovuto combattere molte battaglie affinchè gli venissero riconosciuti pari diritti e forse c’è ancora molto da fare” ha poi scritto Elena, sapientemente aiutata da una nonna attenta e premurosa. “Le donne devono essere trattate bene proprio perché sono delle persone: non sono animali ma esseri umani, esattamente come gli uomini” ha detto Filippo. “Io gioco a calcio e non penso che si tratti di uno sport solo ed esclusivamente maschile, è giusto che ognuno scelga ciò che più gli piace senza essere discriminato o preso in giro” ha invece asserito Vera. “Io credo che le donne e gli uomini, a parità di lavoro, debbano percepire lo stesso stipendio. Li devono pagare meno solo se uno dei due lavora male e non si impegna, ma non in base al loro sesso”, questo il pensiero di Alessandro. Impariamo dai più piccoli: l’uguaglianza di genere dovrebbe essere una consolidata normalità!”

Magda Gattone, 26 anni

“Affascianti, determinate, forti, le donne sono il vero motore della vita di tutti i giorni. Se pensate che questo sia semplicemente un elogio al genere femminile in occasione dell’otto marzo vi state sbagliando, perché, anche se sinora ho trascorso una breve vita, ho avuto modo di notare come le donne abbiano qualcosa in più di noi uomini.

Lo dimostrano l’impegno di affrontare gli ostacoli che l’esistenza pone (e che magari noi non siamo in grado di affrontare), la pazienza di di aiutarci nei momenti più difficili nonostante le nostre lamentele e i nostri sbuffi di sofferenza, lo dimostrano la capacità di riempirci la vita giorno dopo giorno.

Devo esser sincero che comprendere una donna non può sempre semplice, anzi, in alcuni casi può sembrare un vero e proprio mistero, tuttavia non servono azioni più particolari, serve semplicemente un po’ di impegno da parte mia nel cogliere ciò.”

Marco Cangelli, 22 anni

“Cosa significa essere donna!? All’apparenza forse un quesito banale, in realtà una questione portante della società odierna. Molte volte mi sono posta questa domanda e sapete come mi sono risposta? Per me essere donna oggi è saper progettare il presente, il qui ed ora. Significa smettere d’identificarsi con i limiti che la storia ha imposto al sesso non a caso definito “debole” da chi forse ne temeva il potenziale. Essere donna per me significa lottare, affinché il mondo abbia per la donna non compassione, ma rispetto. L’8 Marzo è la giornata che mi ricorda che nonostante le battaglie e i tanti successi, oggi la donna viene ancora stereotipata e lo stereotipo rappresenta a mio avviso una trappola che difficilmente permette di reinventarsi. Noi donne siamo delle guerriere nate, un flusso in continuo divenire e abbiamo fame di riscatto. Spesso, se non sempre, si parla di parità dei sessi: ma quella a cui stiamo andando incontro, più che un’uguaglianza, mi sembra una divisione di genere a tutti gli effetti. Oggi si sta creando un’ostilità ulteriore tra uomo-donna. Questa Giornata è stata istituita per ricordare i diritti e le conquiste sociali ottenute dalle donne e io ragazza, aspirante donna sono convinta che abbiamo ancora tanta strada da percorrere, ma d’altronde a noi chi ci ferma? Abbiamo sempre dimostrato che sappiamo lottare con le unghie e con i denti per ottenere ciò che vogliamo. Per questa festa voglio fare un augurio a me stessa, a mia mamma, a mia nonna, alle mie zie, cugine, amiche, conoscenti, a tutte le donne: domani vorrei mettere da parte ogni emancipazione per cui ho sempre lottato, e arrossire difronte a mimose che in un certo senso pretenderò.”

Sabrina Cascino, 20 anni

Disegno di copertina a cura di Rachele Ferrara, 19 anni

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