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Opere d'arte

In Cassazione il presunto evasore al “Bacio” torna libero

Annullata l’ordinanza della misura cautelare emessa dal gip nei confronti di Gianfranco Cerea

La Cassazione ha annullato l’ordinanza della misura cautelare emessa dal gip nei confronti di Gianfranco Cerea, 58 anni, residente in città, mercante di opere d’arte. L’uomo era finito nei guai dopo l’inchiesta del pm Emanuele Marchisio su una finta voluntary disclosure a cui il collezionista aveva deciso di ricorrere per regolarizzare il suo patrimonio.

Cerea, che si trovava ai domiciliari, è tornato libero. Il Riesame di Brescia aveva respinto la richiesta di liberazione. E inoltre sempre la Cassazione ha fatto cadere l’accusa di autoriciclaggio perché il fatto non sussiste.

Si parla di una cifra di oltre 11 milioni di euro, ricavati, secondo l’accusa, per aver ceduto a una sua cliente opere d’arte attraverso operazioni mirate a ostacolare l’identificazione e la provenienza dei beni. Sotto sequestro è finito un museo composto da 77 dipinti, dal Bacio di Hayez, a opere di Brueghel, Vanvitelli, Manzoni, Fontana, Boldini, e ancora quadri e sculture di Canaletto, Modigliani, Burri, Arcimboldi, Cerruti, Pomodoro, Baschenis, per un valore di 25 milioni di euro.

Cerea, sempre secondo l’accusa, avrebbe ricoperto ruoli di primo piano in un numero importante di società. Ora la Cassazione si dovrà pronunciare anche sui sequestri dei beni, il cui ricorso è già stato presentato.

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