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Il caso

Belotti e gli avvocati degli ultrà dal questore di Firenze per chiedere giustizia

Venerdì 8 marzo il segretario provinciale leghista e un pool di avvocati saranno in Toscana per un confronto con Intini

Il deputato Daniele Belotti e i legali vicini alla tifoseria atalantina proseguono la loro battaglia per chiedere giustizia dopo gli scontri tra polizia e ultrà al termine di Fiorentina-Atalanta di mercoledì 27 febbraio. Venerdì 8 marzo il segretario provinciale leghista e un pool di avvocati, tra cui Federico Riva e altri ancora da definire, saranno a Firenze per incontrare il questore Alberto Intini. Obiettivo della visita, chiedere giustizia per quanto accaduto all’altezza del viadotto del Varlungo, nella zona sud di Firenze, vicino all’ingresso dell’autostrada A1, dove intorno a mezzanotte agenti e tifosi nerazzurri sono venuti a contatto. I bergamaschi vogliono capire i motivi di quel blitz con il bilancio di una trentina di ultrà e cinque agenti feriti. Centotrenta i bergamaschi identificati, ma nessuno denunciato o arrestato.

Non convince, e stride con quanto dichiarato dagli autisti del bus coinvolto e di quello che lo seguiva, la relazione della questura toscana consegnata sul tavolo del Viminale. Secondo gli agenti i due mezzi hanno cominciato a decelerare e progressivamente si sarebbero staccati dal gruppo, ignorando il primo intervento di una pattuglia che li affiancava e gli intimava di riaccodarsi. Pochi metri dopo, i componenti del primo mezzo hanno costretto l’autista a fermare la corsa e nella circostanza avrebbero anche rotto il freno a mano.

Il capo squadra della polizia è riuscito a salire sul mezzo e davanti a sé ha detto di aver trovato decine di ultrà travisati, armati di bottiglie di vetro, cinte con fibie metalliche, martelletti, che gli hanno chiuso immediatamente il portellone alle spalle – mentre altri ultrà scendevano in strada dalla porta posteriore – e lo malmenavano.

In suo soccorso, dopo pochi istanti sono arrivati i colleghi in tenuta antisommossa, quelli che si vedono nei video postati in rete dai tifosi del secondo pullman, che hanno effettuato subito una carica di alleggerimento per ricacciare dentro gli ultrà.

Nell’informativa della Digos del capoluogo toscano viene inoltre citata la presenza di tifosi viola al McDonald’s che si trova proprio dall’altra parte della carreggiata rispetto al punto in cui il primo pullman della carovana bergamasca. Si ipotizza che la presenza dei supporter fiorentini potesse essere il movente di quelli nerazzurri che, nella ricostruzione della polizia, avrebbero fatto in modo di far fermare i pullman.

Anche quest’ultimo particolare, però, è stato smentito da chi c’era sui bus e pure da un video che sta circolando in rete, dove non si vedono persone nella zona del McDonald’s.

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