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Dopo firenze

Atalanta-Fiorentina, che sia solo una festa di sport nel nome di Astori e Mondonico

Scomparsi un anno fa, oggi i due campioni di correttezza possono essere da esempio per i protagonisti in campo, sugli spalti e fuori dallo stadio

Oggi più che mai, l’auspicio è che Atalanta-Fiorentina sia solo una festa di sport. Anche perchè c’è da onorare il ricordo di Davide Astori ed Emiliano Mondonico, campioni di correttezza e generosità, in campo e fuori.

In attesa di scoprire la verità sugli scontri tra polizia e tifosi dopo la sfida di Coppa Italia di mercoledì sera a Firenze, oggi alle 18 il calendario offre in sorte ai nerazzurri lo stesso avversario. Quale miglior occasione per gli ultrà bergamaschi per pensare solo a sostenere la Dea e dimostrare così di essere superiori a tutto. Agli episodi sgradevoli combinati in passato, alle voci su una tifoseria ancora violenta, e al clima di odio che si è creato nelle ultime ore nei confronti delle forze dell’ordine.

Del resto gli agenti in servizio al Comunale non c’entrano nulla con quelli di Firenze verso i quali ora c’è dell’astio. Agli atalantini le immagini di mercoledì sera diffuse sui social fanno male come delle manganellate. Ma trasformando in violenza questa rabbia contro i poliziotti, gli ultrà nerazzurri dimostrerebbero di avere torto. Lo sanno bene i curvaioli orobici, che ormai da qualche anno, almeno nella nostra città, sfogano a suon di cori e striscioni le loro antipatie verso le forze dell’ordine evitando le vecchie provocazioni fisiche.

Per Atalanta-Fiorentina saranno circa duecento gli uomini in servizio tra polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia locale. E almeno alla vigilia, secondo le stesse forze dell’ordine, non sembrano esserci avvisaglie di possibili situazioni critiche.

Anche perchè Atalanta-Fiorentina è la partita di Davide Astori, bergamasco di San Pellegrino ed ex capitano viola. Una gara che, sempre per ironia della sorte, cade proprio il giorno precedente il tragico anniversario della sua prematura scomparsa a soli 31 anni. Astori, ricordato da tutti come un giocatore e un ragazzo corretto, oggi può essere l’esempio da seguire per i protagonisti in campo, sugli spalti e fuori dallo stadio Comunale. Ma sarà anche la domenica di Emiliano Mondonico, anch’egli scomparso poco meno di un anno fa, il mister più amato dai tifosi bergamaschi, pur essendo stato seduto anche sulla panchina degli “odiati” rivali fiorentini.

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