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L'atteso evento

Premi, bancarelle, eventi: Treviglio in festa per la Madonna delle Lacrime fotogallery

Un momento di gioia, di allegria, che lega con un filo invisibile tutti i cittadini della Capitale della Bassa, che in questo giorno non festeggiano solo una ricorrenza ma celebrano l'orgoglio di un'intera città, con la sua storia millenaria e le sue infinite sfaccettature.

Per un trevigliese la festa della “Madonna delle Lacrime” è uno degli eventi più attesi di tutto l’anno. Un momento di gioia, di allegria, che lega con un filo invisibile tutti i cittadini della Capitale della Bassa, che in questo giorno non festeggiano solo una ricorrenza ma celebrano l’orgoglio di un’intera città, con la sua storia millenaria e le sue infinite sfaccettature.

La nascita di questa celebrazione è legata a un episodio che si tramanda dal XVI secolo: il 28 febbraio 1522 il volto della Madonna dipinto sul muro della Chiesa di Sant’Agostino iniziò a lacrimare mentre alle porte della città si radunavano le truppe del generale francesce Odet de Foix, Conte di Lautrec, giunto per distruggere la città che sosteneva l’imperatore spagnolo Carlo V. Il militare francese, venuto a conoscenza del fatto, dopo aver ispezionato accuratamente il dipinto, si prostrò dinnanzi alla Beata Vergine, deponendo l’elmo e la spada – ora conservati nel Santuario – promettendo di risparmiare la città.

Il miracolo che salvò Treviglio divenne in breve tempo uno dei simboli della città, tanto che per commemorare l’accaduto venne istituita la festa cittadina proprio nella data del prodigio. Una festa che si è tramandata nel tempo, arrivando fino ai giorni nostri.

Diverse le manifestazioni e le curiosità in questa edizione 2019 ricorrenza, definita da molti come “Il capodanno trevigliese“, che attira non solo chi è nato o vissuto a Treviglio ma anche tanti curiosi provenienti dalle zone vicine. A dare il via alle celebrazioni è stato il vescovo di Cremona Antonio Napolioni che alle 8 di giovedì – l’orario in cui il dipinto della Madonna iniziò a lacrimare – ha presieduto la Santa Messa del Miracolo all’interno del Santuario della Madonna delle Lacrime, costruito nel 1594 per commemorare l’avvenimento e in cui è conservato l’affresco originale.

A seguire l’attenzione della città si è spostata verso il Teatro Nuovo Treviglio, dove il sindaco Juri Imeri e il vice sindaco Pinuccia Prandina, coadiuvati dal sindaco di Caravaggio nonché Consigliere provinciale Claudio Bolandrini, hanno consegnato le Benemerenze civiche “San Martino d’oro” e il Premio “Madonna delle lacrime” che tutti gli anni vengono assegnati ad alcuni trevigliesi che si sono distinti in particolari campi “d’eccellenza” e nel volontariato.

Per l’anno 2019 le Benemerenze civiche sono state assegnate a Fabio Pruneri (docente all’università di Sassari e membro della comunità dell’International Standing Conference for the History of Education (ISCHE), Cecilia De Bernardi (studentessa premiata dal Presidente della Repubblica), Riccardo Riganti (ex direttore della Biblioteca civica dal 1981 al 2017) e Mario Barbieri (presidente onorario dell’Acos e vera e propria istituzione dello sport trevigliese).

I premi Madonna delle Lacrime, assegnati a chi si è distinto nell’ambito del sociale, sono andati invece a Francesco Meni (factotum dell’associazionismo made in Treviglio), Caterina Cozzi (volontaria in varie realtà cittadine), Dario Rozzoni (che collabora con la Caritas) e Alice Cernuschi e Sarah Truzzi (studentesse impegnate fin da piccole nel sociale).

Momento speciale quello dedicato alle forze dell’ordine, che hanno ricevuto una medaglia celebrativa. A turno, il maggiore Davide Onofrio Papasodaro per i carabinieri della Compagnia di Treviglio, il capitano Maria Luisa Ciancia per la Guardia di Finanza, il comandante Fabio Barzocchini per il Comando della polizia stradale di Treviglio, AngeloLino Murtas per la polizia di Stato, il comandante Antonio Nocera per la polizia locale e Giovanni Strazzeri per la polizia ferroviaria sono saliti sul palco per ricevere il prezioso dono conferito all’amministrazione.

A intrattenere il pubblico, tra tante risate ma anche qualche lacrima di commozione, l’ “anchorman” trevigliese Paolo Taddeo e il comico Lorenzo Baronchelli nei panni di una improbabile guardia del corpo.

Simpatica nota di colore al termine della cerimonia dove il sindaco ha salutato il segretario Marino Marini che tra pochi mesi andrà in pensione. Per lui una speciale caricatura realizzata dall’artista locale Bruno Manenti.

Come ogni celebrazione trevigliese che si rispetti non è mancata la famosa “fiera”, con decine e decine di bancarelle a fare capolino per le vie centrali della città. Profumi, colori, sapori e tanto divertimento hanno accompagnato grandi e piccini durante la giornata. Immancabile anche il Luna Park, che da qualche anno si è spostato nell’area del nuovo polo fieristico e raggiungibile dal sottopasso della stazione. A chiudere il cerchio delle iniziative le visite guidate al Museo Storico Verticale, che permettono di salire fino alla cima della famosa “Torre civica” e la mostra “Amarcord” posizionata all’interno dello “Spazio meno uno”.

Presente in tutte le edicole, come succede ormai da ben 91 anni, la famosa rivista satirica “L’ Biligot” che viene distribuito solo il 28 febbraio, in occasione della festività locale. L’albo, ora realizzato a scopi benefici da un gruppo storico di “volontari”, raccoglie al suo interno vignette, caricature, battute di spirito e storie veramente accedute che ripercorrono in chiave umoristica, e rigorosamente in dialetto trevigliese, l’anno trascorso. I più presi di mira, come sempre, i politici locali, ma non mancano anche gag divertenti legate a sportivi, giornalisti, commercianti e in generale a tutte le persone più in vista di Treviglio e della Gera d’Adda.

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