Non si tratterebbe di un attacco isolato quello che nei giorni scorsi ha decimato un piccolo gregge di pecore nei pressi del villaggio di San Simù, a Corna Imagna.
L’aggressione, che ha portato alla morte di quattro ovini e del massese maschio e alla scomparsa di altri tre esemplari, sarebbe infatti soltanto l’ultimo episodio di questo genere negli allevamenti che si trovano nell’area a cavallo fra Valle Imagna, Val Brembilla e Val Taleggio. “Può capitare che un gregge venga aggredito, ma in questo frangente siamo a conoscenza di almeno quattro casi, anche se è probabile che ve ne siano stati altri – spiega Antonio Carminati, direttore del Centro Studi Valle Imagna -. Gli allevatori adesso vivono nella paura che i propri animali possano essere assaliti”
Secondo i primi rilevamenti non si tratterebbe dell’attacco di un lupo, spiega Carminati, quanto piuttosto di un canide che, dopo aver aggredito le pecore, si sarebbe cibato delle stesse: “Non sappiamo di preciso se si tratti di un esemplare di cane inselvatichito oppure di una forma ibrida. Ciò che mi sento di escludere è che l’assalto sia stato portato avanti da un cane pastore poiché questo difficilmente colpirebbe un gregge per nutrirsi”.
“Non trattandosi di un’aggressione compiuta da lupi, orsi o linci, gli allevatori non potranno usufruire del rimborso previsto dalla Regione Lombardia: per questo motivo qualche allevatore potrebbe evitare di presentare formale denuncia, anche per evitare i costi previsti dalla procedura – conclude il referente dell’istituto culturale -. È giunto il momento che si vada a fondo della questione e che le autorità intervengano in maniera tale da affrontare seriamente il problema della predazione delle greggi”.
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