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Medolago

Insulti e botte alla compagna incinta, le provoca aborto: 37enne in carcere

Le violenze andavano avanti da due anni

Un’altra brutta storia di violenze fatta di insulti, minacce e botte alla convivente. Lunedì 25 febbraio i Carabinieri della Stazione di Calusco d’Adda hanno dato esecuzione alla misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di un 37enne marocchino. I fatti in questione si sono verificati a Medolago e andavano avanti da due anni, ovvero dal 2016 come da contestazione della Procura della Repubblica di Bergamo.

Nel provvedimento del Magistrato di Bergamo, eseguito dai militari dell’Arma competenti per territorio, vi è la ricostruzione delle vicende e delle condotte, tra cui “insulti, minacce e lesioni”, poste in essere dall’uomo per anni nei confronti dell’ex compagna, che si sono acuite successivamente al concepimento del loro primo figlio.

La donna nel periodo in esame è stata più volte percossa dal coniuge, sia in casa che per strada, il quale in un due occasioni nello scorso mese di novembre l’ha malmenata colpendola con calci e pugni alla pancia tanto da procurarle l’aborto del figlio che portava in grembo. Questo episodio ha fatto sì che la donna si decidesse a denunciare il tutto ai Carabinieri che hanno raccolto riscontri sia in relazione alle vicende denunciate, che alle precedenti violenze a cui la stessa era stata sottoposta, ma che aveva tenuto nascoste quando si era rivolta ai vari nosocomi della Bergamasca riferendo le lesioni come derivanti da incidenti domestici.

A seguito delle denunce sporte presso la Stazione Carabinieri di Calusco d’Adda, è stato emesso dal Gip del Tribunale di Bergamo il provvedimento cautelare personale, a cui è stata data esecuzione da parte dei militari dell’Arma. Nei prossimi giorni il 37enne sarà interrogato.

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