Primo CdA nella nuova sede della BCC Bergamo. Oggi pomeriggio, martedì 26 febbraio, negli uffici di via Clara Maffei 2, ha avuto luogo la prima riunione del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto di Credito Cooperativo Bergamo.
Il trasferimento della sede legale e della Direzione Generale dell’Istituto nel cuore del capoluogo bergamasco coincide con il 120esimo anniversario di fondazione della banca. La seduta del CdA è stata preceduta dalla benedizione dei locali, impartita da monsignor Valentino Ottolini, parroco di Santa Maria delle Grazie.
Al momento simbolico ha preso parte anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori. Il primo cittadino si è detto felice di accogliere la sede della nuova banca in città: “Un segnale di fiducia che questo storico Istituto manifesta nei confronti del capoluogo. Mi auguro comunque che non perda le sue radici, che sono in Valle Brembana e in Valle Seriana. È fondamentale che le banche mantengano un rapporto con i territori in cui operano. Il vostro caso è virtuoso perché unisce un importante senso di appartenenza al territorio, unito a una solidità garantita anche dalla capogruppo Iccrea”.
Il sindaco Gori ha poi rivolto i suoi auguri ai componenti del Consiglio di Amministrazione: “Anche se con centoventi anni di storia non ne avete bisogno. Spero comunque che manteniate rapporti virtuosi con famiglie e imprese del territorio” ha auspicato il sindaco.
Un augurio a cui ha risposto il Direttore Generale della BCC Bergamo, Domenico Borella: “Abbiamo interesse per famiglie e imprese, ma anche per le amministrazioni comunali: non solo a Bergamo, ma in tutti i comuni in cui operiamo, stiamo cercando di instaurare con loro un dialogo”.
A fare gli onori di “casa” – com’è stata definita la nuova sede da monsignor Ottolini che ha impartito poi la benedizione – è stato il presidente della Bcc Bergamo, Duillio Baggi, che a margine del CdA ha detto: “Vogliamo trasferire centoventi anni di storia e di buone pratiche nei confronti dei territori e delle comunità, e da oggi anche della città. Abbiamo l’opportunità di metterci al loro servizio continuando a fare quello che pensiamo di essere bravi a fare”.
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