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La violenza

Per 15 mesi ha perseguitato, minacciato e picchiato la fidanzatina 14enne: in comunità un neo 18enne

Il giovane stalker non aveva mancato, in più occasioni, di aggredire e picchiare la 15enne, procurandole a fine gennaio scorso lesioni personali guaribili in sette giorni.

Ora è in una comunità protetta. Lo ha disposto il giudice del Tribunale per i minori di Brescia: così un ragazzo di appena 18 anni non potrà più ossessionare la giovane fidanzatina.

Dal novembre 2017 al gennaio 2019, per oltre 15 mesi il giovane della Bassa Bergamasca avrebbe mantenuto una condotta ossessionata nei confronti di una ragazzina, ora 15enne. Sono stati i carabinieri della Compagnia di Treviglio ad indagare sulla delicata vicenda che ha visto coinvolti due giovanissimi.

Il giovane la costringeva a mandarle delle foto in tempo reale per dimostrare dove fosse, la tempestiva di telefonate per controllarla ad ogni ora del giorno e della notte, aveva addirittura installato un’apposita applicazione sul telefono della ragazzina per controllarla in tempo reale, sia per sapere dove si trovasse, con chi fosse e che cosa stesse facendo.
Le aveva anche impedito in alcune circostanze di frequentare le lezioni scolastiche, costringendola a uscire, durante l’intervallo per raggiungerlo, inducendola a volte anche a falsificare le giustificazioni.

Aveva anche costretto la giovanissima vittima a rubare a casa denaro ed oggetti, per un totale di diverse migliaia di euro, per consegnarglieli.

Il neo 18enne aveva pure minacciato i genitori della ragazza, quando avevano tentato di riportare a casa la figlia dopo l’ennesima fuga di casa voluta dal fidanzatino.

Il giovane stalker non aveva mancato, in più occasioni, di aggredire e picchiare la 15enne, procurandole a fine gennaio scorso lesioni personali guaribili in sette giorni. Altri amici o conoscenti della ragazza avevano subito analoghe aggressioni quando, coraggiosamente, avevano tentato di difendere la 15enne.

Venerdì 22 febbraio, i carabinieri della Stazione di Osio Sotto, hanno dato esecuzione alla misura cautelare personale del collocamento in comunità (fuori dalla provincia di Bergamo) nei confronti del neo 18enne. La richiesta è firmata dal Pubblico ministero minorile di Brescia che ha coordinato le indagini dei militari, determinando così la fine di un incubo per la giovanissima vittima e per la sua famiglia.

Il Giudice minorile parla del neo 18enne nel proprio provvedimento delineandone la personalità impulsiva, aggressiva, oltre che caratterizzata da comportamenti ossessivi e violenti, evidenziando tra l’altro il rischio di una reiterazione dei reati. La Magistratura minorile ha contestato al neo 18enne anche le aggravanti dei futili motivi, nonché del fatto di aver commesso tali reati in danno di soggetto minorenne legato tra l’altro affettivamente all’autore di tali censurabili comportamenti, nonché anche nell’ambito scolastico.

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