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L'operazione

Estorsione e rapina: si aprono le porte del carcere per il boss “Pino” Romano

Calabrese d'origine, è da anni residente a Romano di Lombardia

Nella mattinata di venerdì 22 febbraio i carabinieri di Treviglio hanno dato esecuzione ad un ordine di carcerazione per una condanna definitiva per estorsione e rapina aggravata in concorso emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica di Brescia nei confronti del 60enne Giuseppe Romano, detto “Pino”, di origini calabresi, ma da tempo domiciliato a Romano di Lombardia.

Dopo la dichiarazione di inammissibilità del ricorso per Cassazione, l’autorità giudiziaria di Brescia ha quindi emesso il provvedimento restrittivo a carico dell’uomo, con alle spalle già altri precedenti penali. La condanna definitiva è di 5 anni e mezzo di reclusione, ai quali va comunque decurtato il periodo di custodia cautelare in carcere già espiato dall’uomo. In sostanza il residuo pena è di circa 5 anni, oltre alle pene accessorie applicate dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici e dell’interdizione legale per la stessa durata della pena, per i reati di estorsione e rapina aggravata in concorso per fatti risalenti al 2012 e compiuti dal 60enne in provincia di Brescia.

Il tutto nacque all’epoca dall’indagine “Squalo” del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei carabinieri di Brescia.

Venerdì mattina, quindi, i carabinieri della stazione di Romano di Lombardia, competenti per territorio, hanno notificato l’ordine di carcerazione in questione e portato in carcere a Bergamo Giuseppe Romano.

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