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Funerali a ubiale

Addio Gabo: “Conoscerti è stato facile, dimenticarti impossibile” fotogallery

Una folla in silenzio si è riunita nella piazza della parrocchiale di Ubiale per salutare Gabo, Gabriele Pesenti, 19 anni, scomparso tragicamente nella notte tra sabato 16 e domenica 17 febbraio sulla Villa d'Almè-Dalmine.

Piazzetta della parrocchiale di Ubiale già raccolta in silenzio nell’attesa dell’inizio delle celebrazioni per dare l’ultimo saluto a Gabo, Gabriele Pesenti, 19 anni, scomparso tragicamente nella notte tra sabato 16 e domenica 17 febbraio sulla Villa d’Almè-Dalmine.

I funerali di Gabriele Pesenti

Per l’occasione è stato allestito uno schermo all’esterno della chiesa, probabilmente per seguire la celebrazione. Una scritta sullo schermo recita “Vogliamo ricordati com’eri, pensare che ancora vivi che come ai vecchi tempi ci ascolti e sorridi” (citando Guccini). Vicino allo schermo è posto un mazzo di rose blu, che adesso vengono consegnate agli amici. I ragazzi entrano in chiesa con le rose blu in mano, il fiore preferito di Gabriele.

Celebrano le esequie don Gianni Carminati, parroco di Clanezzo, e don Davide Rota, direttore del patronato San Vincenzo, nativo di Ubiale. Una folla attorno alla bara di Gabriele che è già nella parrocchiale di Ubiale da mercoledì.

Messaggio del parroco di Ubiale, che non può essere presente alla celebrazione. “Ci hai insegnato a prendere di petto la vita, quella vita che ti ha portato via tuo fratello Simone. Ora ti immagino seduto sulla spalla destra di ciascuno di noi. Perdonaci Gabriele per le nostre lacrime, ma per noi terreni questo è il modo per mostrare il vuoto che c’è nel nostro cuore. Tu vuoi che ciascuno di noi diventi protagonista nella costruzione di un mondo più bello. Aiutaci a diventare “eleganti come una berlina e scattanti come un go-kart”, come tu hai scritto”.

“È sconvolgente quando in una famiglia muoiono due ragazzi in meno di dieci anni – sottolinea don Davide Rota nell’omelia -. Nonostante questo, Gabriele ha fatto il miracolo di riunirci tutti. Quando sparisce un figlio, un fratello, un nipote, un amico, capisci che quello che se ne è andato è parte di te, non puoi e non vuoi lasciarlo andare. Con la sua vita, ha fatto il miracolo di riunire tanti giovani, tutto un paese. Quando un dramma sconvolge una comunità, ci sentiamo di volerci bene, perché abbiamo qualcosa che ci accomuna. Il dolore ci fa stringere a chi soffre. Cristo ha detto: non sia turbato il vostro cuore, perché vado a prepararvi un posto. Andate a trovare Gabriele, perché ora ha bisogno di noi, ma può fare tutto per noi. Portategli i vostri pensieri. Facciamo in modo che questa morte non sia solo una disgrazia, ma che ci faccia una comunità più unita e solidale. Gabriele, ricordati dei tuoi amici, e noi faremo in modo che questa tua scomparsa sia un seme di vita per tutti noi”.

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