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Nella bassa bergamasca

Donne maltrattate: arrestato ex marito e allontanato da casa consorte violento

L’esortazione dei carabinieri, in prima linea contro la violenza domestica: "Denunciare sempre!"

Ancora violenza sulle donne e comportamenti ossessivi tra le mura domestiche, sostanzialmente il cosiddetto “possesso negato”. Questo è il filo conduttore degli ultimi due episodi sui quali i carabinieri della Compagnia di Treviglio hanno indagato negli ultimi giorni e culminati nella giornata di lunedì nell’esecuzione di due misure cautelari coercitive, una custodia in carcere e un allontanamento dal domicilio familiare nei riguardi di mariti o ex compagni violenti e prevaricatori.

La procura della Repubblica di Bergamo, che ha coordinato le indagini, ha ottenuto dal gip del Tribunale orobico tempestive ed efficaci risposte in termini di tutela e protezione a favore delle vittime di reati in prevalenza di “violenza domestica”, per troppo tempo rimasti “inesplorati” all’interno di private abitazioni, come se fossero meri eventi di rilevanza “privata”. Trasversalmente è un fenomeno che riguarda sia italiani che stranieri.

In particolare, i militari hanno eseguito i seguenti provvedimenti:

A Cologno al Serio i carabinieri della stazione di Urgnano hanno arrestato su ordinanza di custodia cautelare in carcere un 50enne italiano del posto, da soli pochi giorni sottoposto alla misura coercitiva dell’allontanamento dalla casa familiare con divieto di avvicinamento nei confronti della moglie per questioni di violenza domestica. Incurante del precedente provvedimento della Magistratura, l’uomo, un autotrasportatore, ha violato ripetutamente l’ordinanza, sia portandosi sotto casa della vittima, sia sul posto di lavoro, sia facendole numerose telefonate. Coinvolte in tutto ciò anche le figlie minorenni, anche loro contattate dal padre non rassegnato nei confronti della moglie. Il giudice delle indagini preliminari parla di “incapacità autocustodiale” e per tale motivo ha aggravato la misura applicando il carcere. Lunedì sera l’uomo è stato così tradotto alla casa circondariale di Bergamo.

Ad Arcene invece i carabinieri della Stazione di Verdello hanno eseguito un’ordinanza cautelare che applica l’allontanamento dalla casa familiare con divieto di avvicinamento nei riguardi di un marocchino 27enne, da tempo in Italia. L’uomo, nel corso degli anni, avrebbe umiliato e picchiato la moglie, una sua connazionale, conosciuta e sposata dopo un precedente matrimonio avuto con un italiana (ritenuto “fittizio”. Dopo il matrimonio con la propria connazionale aveva ottenuto il ricongiungimento familiare e quindi la regolarizzazione della posizione in Italia. Nel corso del tempo il 27enne, forse anche sotto effetto di sostanze psico-attive, ha usato comportamenti violenti e vessatori nei confronti della consorte. Schiaffi, calci, pugni e insulti vari: la donna è stata costretta a ricorrere alle cure mediche per le botte ricevute. Spesso, però, era rimasta in casa per nascondere i lividi e le lesioni personali. Dopo la coraggiosa denuncia ai carabinieri sono quindi scattate le indagini con la successiva decisioni della misura cautelare.

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