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Il punto

Atalanta, i prossimi tre esami decisivi nella corsa all’Europa

Dimenticare fenomeno Piatek. Con Toro, Fiorentina e Samp (e la semifinale di Coppa Italia) vietato perdere

Europa: arriviamo? Se il dubbio è tra Champions e Europa League, beh è chiaro che la prima ipotesi è un po’ più complicata e non tanto o non solo perché l’Atalanta ha perso la prima sfida diretta, col Milan.

Sia Gasperini che Gattuso hanno detto e ripetuto alla vigilia e anche dopo che non era decisivo, lo scontro vinto poi dai rossoneri grazie soprattutto a fenomeno Piatek, che non avrebbe cambiato nulla. Infatti restano da giocare 14 partite e sarà una lunghissima volata in tre mesi e mezzo, in cui sarà vietato perdere colpi.

Questa è la realtà. Il sogno, cullato fino all’altro ieri, diceva che vincendo l’Atalanta avrebbe scavalcato il Milan al quarto posto, piazzandosi nella stessa (invidiabile) posizione di due anni fa, dopo 24 giornate: allora Juventus 60, Roma 53, Napoli 51, Atalanta e Inter 45, Lazio 44, Milan 41, Fiorentina 40.

Anche se allora il quarto, strepitoso posto finale purtroppo non bastò per entrare in Champions League… Ora siamo un po’ tornati alla scorsa stagione, anzi meglio ancora una via di mezzo tra la straordinaria stagione di due anni fa, la prima del Gasp e lo scorso campionato, che comunque ha regalato un’altra qualificazione all’Europa League. Però l’anno scorso dopo 24 giornate l’Atalanta era ottava, in questa classifica: Napoli 63, Juventus 62, Inter 48, Roma 47, Lazio 46, Sampdoria 41, Milan 38, Atalanta 37, Torino 36… Poi il sorpasso sulla Sampdoria e il testa a testa col Milan, fino al pareggio (1-1) alla penultima giornata.

Oggi il sesto posto è comunque un grande risultato e nello stesso tempo un punto di partenza, verso il gran finale. Intanto nell’ultimo turno anche Lazio e Sampdoria si sono fermate, per cui non c’è nulla di scontato, Genova è un campo difficile per tutti e l’Inter è ripartita, mentre si fa avanti la Fiorentina.

L’Atalanta è uscita un po’ delusa dall’esame col Milan. Ma molto, moltissimo dipenderà da come i nerazzurri riusciranno a superare il trittico con Torino fuori, Fiorentina in casa e Sampdoria fuori. Prima di sfidare i viola a Bergamo (domenica 3 marzo), anche la semifinale di Coppa Italia (mercoledì 27 febbraio), a Firenze contro la Fiorentina. La chiave del campionato è qui, adesso. E sarà fondamentale fare meglio che all’andata contro avversarie fastidiose, che per tradizione non hanno mai concesso molto alla Dea. Basti ricordare anche l’andata, lo 0-0 col Toro, lo 0-2 a Firenze con tutte le polemiche per il rigore concesso a Chiesa, lo 0-1 in casa con la Samp: fare meglio vorrebbe dire tenere dietro tre possibili concorrenti per l’Europa e nello stesso tempo mantenere il sesto posto, forse anche guadagnare qualcosa in classifica.

Sono sicuramente tre scogli molto duri, quattro con la semifinale. Per cominciare, sabato 23 a Torino senza de Roon (ci sarà Pasalic), ma anche ai granata che hanno resistito a Napoli mancherà il mastino Rincon, pure lui squalificato. Servirà l’Atalanta migliore, servirà una prova di personalità contro squadre che concedono molto poco, tra l’altro la Sampdoria gioca anche bene e ha un certo Quagliarella, mentre granata e viola puntano quasi tutto sul contropiede. Ma non sono più forti di un’Atalanta che sa conquistare palla con i suoi centrocampisti, che sa spingere tanto sugli esterni, inventare con Ilicic, con il Papu e sa far male con Zapata, che sa chiudere e ripartire anche con i suoi difensori.

L’Atalanta di Gasperini in questo momento della stagione è sempre cresciuta, quindi… toccherà agli avversari provare a batterla per superarla. Se ne sono capaci.

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