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La presentazione

Con il morale a mille l’Atalanta a Cagliari: Ilicic in dubbio

Gasperini spera di recuperare lo sloveno

Se dopo la rimonta di domenica scorsa i tifosi nerazzurri si sono esaltati, mercoledì sera è stata l’apoteosi. Perché non solo l’Atalanta ha battuto la Juve (o forse meglio dire abbattuto) ma ha onestamente mostrato a tutta l’Italia come si gioca al calcio. Non voglio ritornare sugli innumerevoli commenti di questi giorni, ma davvero la squadra nerazzurra ha giocato una partita mostruosa per intensità e tecnica, con un Papu Gomez a mio modesto avviso monumentale.

Però, nonostante tutto, non si è ancora vinto nulla e soprattutto incombe di nuovo il campionato con la seconda trasferta in terra sarda nel giro di tre settimane. Nell’incontro di Coppa Italia vinto per 2-0 lo scorso 14 gennaio, i nerazzurri faticarono non poco per avere ragione degli avversari, dimostratisi particolarmente grintosi e pericolosi.

Non sarà facile neppure questa volta, anche perché la squadra di Maran non vince dal giorno di Santo Stefano quando superò di misura il Genoa e vorrà certamente riscattare le successive tre gare negative (due sconfitte esterne ed un pareggio interno). In particolare nell’ultima partita i sardi sono stati nettamente sconfitti a Sassuolo, campo sul quale solo due giornate prima la Dea aveva invece dilagato segnando sei reti.

Ma ogni partita fa storia a se, dunque Gomez e compagni dovranno scendere alla Sardegna Arena carichi e convinti di portare a casa l’intera posta. Soprattutto sarà importante evitare di cadere in quelle spiacevoli situazioni post “grandi imprese”, quando magari si pensa di essere diventati imbattibili e si rischiano figuracce pazzesche. Credo però che partite come quelle contro Empoli e Genoa abbiano insegnato qualcosa al riguardo.

Anche perché sulla carta la differenza tra le due squadre è piuttosto evidente e gli 11 punti di differenza in classifica la certificano tutta. Complice anche la deficitaria situazione in graduatoria, gli isolani hanno lavorato parecchio nel mercato di riparazione assicurandosi le prestazioni di alcuni buoni giocatori: tra tutti Cacciatore e Birsa (dal Chievo) e Thereau (dalla Fiorentina), oltre ad alcuni giovani teoricamente di prospettiva. Se ne sono però andati due attaccanti importanti quali Sau e Farias, il centrocampista Dessena e il difensore Andreolli. Detta tutta, non sono così convinto che il Cagliari si sia davvero rinforzato, staremo a vedere.

Evito invece di commentare l’asfittica, a mio avviso, campagna acquisti/vendite invernale nerazzurra, visto che ho già avuto modo di esternare il mio disappunto in altre sedi.

In casa rossoblu sicuramente assente Barella causa squalifica, sarà invece in campo dall’inizio Birsa per sostenere l’azione offensiva di Joao Pedro e Pavoletti. Sulla sinistra del settore difensivo Padoin sembra preferito a Lykogiannis. L’assenza di Barella dovrebbe favorire Cigarini visto che Bradaric non è al meglio per un risentimento ai flessori della coscia destra.

Mister Gasperini potrebbe tornare a schierare Palomino dall’inizio al fianco di Toloi e Mancini. Sulla sinistra di centrocampo Castagne sarà preferito nuovamente a Gosens, mentre in mezzo al campo giocheranno de Roon e Freuler. Davanti sarà Pasalic a sostituire Ilicic (da valutare le sue condizioni,m) per giocare a fianco di Zapata e Gomez.

Nelle ultime due partite disputate a Cagliari, la squadra sarda ha sempre prevalso: lo scorso anno con un gol di Ceppitelli allo scadere, mentre l’anno prima fu l’ex Borriello a segnare una doppietta, consentendo ai suoi di rifilare un umiliante 3-0 all’Atalanta (una delle più brutte gare di questi ultimi anni per i nerazzurri). L’ultima vittoria atalantina è datata settembre 2014 quando Estigarribia e Boaky segnarono le due reti nerazzurre, solo accorciate allo scadere da un rigore di Cossu. La divisione della posta più recente è invece quella del campionato 2012-’13: Denis con un gol all’81′ sembrò portare i tre punti a Bergamo, ma proprio al 90′ Ekdal diede il pareggio ai suoi.

Complessivamente sono state 25 le partite giocate in Sardegna: 14 vittorie cagliaritane, 7 pareggi e solo 3 vittorie atalantine (la suddetta del 2014, quella di misura del campionato 2008-’09 con il gol di Cigarini e il lontanissimo 0-1 del 1964-’65 con rete di Magistrelli).

Nel consueto giochino dei “desiderata”, il giocatore che avrei voluto poter togliere agli avversari in realtà si è eliminato da solo. Parlo di Nicolò Barella, che come detto sarà assente per squalifica, che ha dimostrato durante questo campionato di essere cresciuto tantissimo e credo che quest’estate molti club di primo piano, anche stranieri, faranno a gara per assicurarselo.

Chi come me ha i capelli bianchi associa spesso al Cagliari l’immagine di un giocatore leggendario: Comunardo Niccolai, conosciuto, forse ingenerosamente, come il re delle autoreti. In realtà l’oggi 72enne toscano segnò “solo” 6 autoreti nella carriera (peggio fecero due monumenti come Riccardo Ferri e Franco Baresi con 8), ma nell’immaginario collettivo la sua figura è stata sempre e solo associata a questi sfortunati eventi (gli autogol furono spesso rocamboleschi), finendo così per passare alla storia più per demeriti che non per la buona carriera che in realtà ebbe.

Zapata segna a raffica, non credo al bisogno di autoreti avversarie: ma se servisse per vincere andrebbe bene comunque.

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