• Abbonati

Ance, costruiamo il futuro

Costruzioni

Ferretti, da Dalmine l’edilizia 4.0 sbarca in Francia e Usa

La società bergamasca, in crescita costante negli ultimi anni, chiuderà il 2018 con un volume d’affari prossimo ai 6 milioni di euro, di cui il 70% derivante dal settore dei rivestimenti refrattari, il restante 30% dalle costruzioni industriali.

Oltre un secolo d’attività, con lo sguardo sempre rivolto al futuro.

Tanto che il prossimo sogno nel cassetto di Alessandro Ferretti, amministratore unico di Ferretti Srl, è la realizzazione di robot in grado di supportare i lavoratori nella realizzazione di attività ripetitive, una sorta di aiuto per i lavoratori: “Abbiamo avviato uno studio per poter facilitare l’attività e ridurre il sovraccarico articolare che grava sulle spalle degli operai che devono spostare e posizionare i mattoni”.

Tecnologie all’avanguardia e, in tempi recenti, l’attenzione all’industria 4.0 (con l’informatizzazione di alcuni ambiti aziendali) sono il segreto che ha consentito alla Ferretti di Dalmine – che oltre ai rivestimenti refrattari si occupa di costruzioni civili ed industriali (con qualche intervento particolare, come lo spostamento dell’altare del 1500 del Santuario di San Girolamo Emiliani a Vercurago) – ha consentito di superare anche i periodi più complicati.

Anzi, proprio a proposito di Dalmine, si può dire che abbia accompagnato e sostenuto nel tempo lo sviluppo stesso del comune bergamasco, costruendo la chiesa parrocchiale, scuole e altri edifici residenziali. E’ un’eredità importante, infatti, quella raccolta da Alessandro Ferretti che guida la società fondata nel 1903 a Brescia dal bisnonno Giuseppe: “La felice intuizione del bisnonno fu senza dubbio il trasferimento a Dalmine. Era all’incirca il 1920, la società – racconta Alessandro – era specializzata nella costruzione di edifici industriali e civili e Giuseppe seppe cogliere pienamente le opportunità dell’epoca. Cominciò contribuendo alla realizzazione dello stabilimento, allora Mannesmann, e poi collaborando a stretto contatto con l’architetto Giovanni Greppi, anche all’edificazione della città, in una parola partecipando alla trasformazione di questo territorio da società agricola a industriale”.

Un sodalizio, quello con lo stabilimento della Dalmine, oggi Tenaris, che dura da oltre 100 anni. Tra le attività targate Ferretti ci sono l’installazione e la manutenzione meccanica e refrattaria di forni industriali. Con la divisione Rivestimenti refrattari, la Ferretti è operativa in campo siderurgico, vetrario, della calce e del cemento, delle caldaie per la produzione di energia, degli impianti petrolchimici, e nel campo del trattamento dei rifiuti urbani (termovalorizzatori). Una divisione è dedicata ad attività di bonifica e smaltimento di amianto, presente in coperture ed in molti impianti.

E se il settore delle opere civili, causa della persistente crisi, è stagnante, per le costruzioni industriali qualcosa in questi anni complicati si è mosso. Tanto che nel 2012 la Ferretti (a cui fa capo anche la Ferretti Engineering, società di progettazione, consulenza e supporto tecnico) apre la sua prima filiale in Francia, ad Aix en Provence, e più di recente è volata negli Stati Uniti a Houston in Texas, dove la Ferretti USA Inc. è in fase di start up: “Dobbiamo cogliere le opportunità di questo incredibile mercato, e formare il personale – spiega l’amministratore delegato – il nostro lavoro è una specializzazione vera e propria”.

La società bergamasca, in crescita costante negli ultimi anni, chiuderà il 2018 con un volume d’affari prossimo ai 6 milioni di euro, di cui il 70% derivante dal settore dei rivestimenti refrattari, il restante 30% dalle costruzioni industriali.
“Abbiamo già acquisito nuove commesse per il 2019 – spiega Alessandro Ferretti – si tratta soprattutto di clienti storici che riconoscono in noi dei partner affidabili e propositivi, ma ci stiamo strutturando per poter raggiungerne anche di nuovi”.

Con un’estrema attenzione alla sicurezza e alla formazione degli operatori, nel 2017 la società si è aggiudicata da Regione Lombardia il premio Buone Prassi per la Responsabilità Sociale in ambito “Governo e gestione responsabile dell’azienda” e “Qualità del lavoro e relazioni con i personale”. I dipendenti sono circa 70, con punte fino a 200 addetti in occasione delle manutenzioni straordinarie; quando gli stabilimenti sono chiusi la Ferretti infatti interviene per i lavori di manutenzione. Nel corso del 2018 sono stati circa 300.000 gli euro investiti per le attrezzature.

“Da dieci anni facciamo investimenti mirati nell’ambito della sicurezza – sottolinea Alessandro Ferretti con verifiche in cantiere e corsi formativi durante tutto l’anno. Le anomalie riscontrate vengono analizzate, condivise con i capi cantiere in occasione di riunioni di follow-up. Una volta individuata la soluzione, criticità e risultati vengono estesi a tutti gli altri cantieri creando una sorta di circolo virtuoso”.

La Ferretti, che è in possesso della qualifica ISO 9001 da oltre 20 anni, ha ottenuto la certificazione 18001 nel 2017, e l’adozione del modello di Organizzazione e Gestione ai sensi del DLGS 231/2001.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI