“Abbiamo una grande sofferenza nel cuore, che è la sofferenza di una comunità, di una scuola e di un gruppo di bambini che si trovano coinvolti loro malgrado in questa assurda sofferenza”. Così don Giovanni Locatelli, parroco di Gorlago, nell’omelia per i funerali di Stefania Crotti ha dato l’ultimo saluto alla 42enne uccisa lo scorso 17 gennaio dall’ex amante del marito.
“Stiamo tutti pagando le conseguenze di quel male che ogni tanto esce dal cuore di qualcuno di noi – commenta don Acquaroli durante la celebrazione -. Oggi però non siamo qui a chiedere vendetta, a questo male diciamo solo “basta”. Non siamo qui a chiedere nemmeno giustizia, perché per la giustizia terrena c’è già qualcuno di cui si sta occupando. Di quella divina ci penserà il Signore. Da qualsiasi angolazione guardiamo questa situazione vediamo solo dolore e sofferenza, vediamo tutta la nostra fragilità. Di dolore ne abbiamo visto troppo, ora basta. Interrompiamo questa catena di sofferenza”.
“Dai familiari non ho mai sentito parole di odio e di condanna: questo è il seme del bene che inizia a germogliare. Questo è il bene a cui ci aggrappiamo ora, dopo tutto questo” aggiunge don Giovanni nel silenzio di una chiesa gremita e raccolto attorno al dolore per la scomparsa di Stefania Crotti. La mamma uccisa in un garage dall’ex amante del marito lo scorso 17 gennaio a Gorlago. Il corpo della donna è stato poi bruciato in una strada di campagna di Erbusco in provincia di Brescia.
Accusata di questo efferato omicidio è Chiara Alessandri, 43 anni di Gorlago.
Alla cerimonia, celebrata lunedì 28 gennaio nel primo pomeriggio, era presente anche il colonnello Paolo Storoni, comandante provinciale dei carabinieri che ha lavorato sul caso.
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